>Sono quattro partite che in mezzo al campo mister Gotti non tocca niente, i tre davanti alla difesa ovvero De Paul, Mandragora e Fofana stanno diventando a poco a poco davvero insostituibili, le geometrie e l'ordine dell'italiano, la classe dell'argentino e la forza fisica dell'ivoriano, caratteristiche complementari in un centrocampo che finalmente sta funzionando al meglio, senza comunque dimenticare un'alternativa di livello ed esperienza come Mato Jajalo e un Antonin Barak sulla via del recupero. 
Queste due vittorie consecutive dei bianconeri sono tutte targate dalla linea mediana, con un Mandragora in costante crescita, in un ruolo in cui lo scorso anno aveva faticato non poco, prendendosi fischi e sonore critiche, quest'anno da quando Gotti lo ha rimesso lì, sta dimostrando di starci molto bene, passaggi non banali, frangiflutti efficace davanti alla difesa e anche la soluzione del tiro da fuori, insomma, questo ragazzo sta piano piano diventando quello che lo scorso anno non aveva mai mostrato di poter essere.
Ma la vera svolta, anche per le prestazioni sempre positive di Rolando, è forse rappresentata dalla riscoperta inattesa di un Seko Fofana in stile 2016/2017, quando con la sua straripante forza fisica aveva conquistato tutti, per poi spegnersi con quel maledetto infortunio dal quale per due stagioni intere non si è più ripreso, ma anche su di lui la "cura-Gotti" sembra stia funzionando al di sopra delle aspettative, assist con il Napoli, gol e assist col Cagliari e prestazione di spessore in quel di Lecce, in cui, senza inserirsi nel tabellino del match, ha come sempre corso per quattro, recuperato palloni e dato spesso il via alle ripartenze bianconere, dando anche al regista Mandragora spesso e volentieri soluzioni di passaggio sempre verticali e mai banali, se dovesse ritrovare anche continuità costante di prestazione e incisività nel tiro dalla distanza, allora potremmo definitivamente dire che Gotti lavora meglio di un chirurgo. 
E infine, in un centrocampo che funziona, è impossibile non citare la classe, l'estro del più criticato, di colui che era stato dipinto come il "problema" dell'Udinese ma che adesso ha messo a tacere tutti quanti, anche i più scettici, con due gol da urlo, due reti da vero numero 10, non sarà Di Natale, mai lo sarà, ma a mio avviso criticare questo giocatore e dipingerlo come un problema per questa squadra sarà sempre una bestemmia calcistica, dopo qualche mese al di sotto delle sue possibilità, el Dièz è tornato, due perle e sei punti in saccoccia per i bianconeri, senza scordarsi la gemma di Genova, anche quella decisiva, ormai anche il problema del ruolo non si pone più, in Nazionale gioca mezz'ala, con l'Udinese anche, punto e fine, e se gioca così, per questa Udinese un giocatore di tale classe è un assoluto valore aggiunto, chissà se anche dopo questi due super gol sentiremo ancora mugugni verso il giocatore più forte in assoluto di questa formazione. 

Sezione: Focus / Data: Mar 07 gennaio 2020 alle 16:00
Autore: Stefano Fabbro
vedi letture
Print