Con la vittoria sul Lecce, l'Udinese compie un passo avanti molto importante sia verso la crescita della squadra che verso la salvezza. Ora c'è un po' da capire quale sarà il futuro dei bianconeri nel corso della stagione. Sicuramente il distacco di soli tre punti dalle porte della top otto del campionato un po' ingolosisce, ma non ci si può neanche dimenticare che fino a un mese fa si parlava di compagine allo sbando. L'equilibrio porta dunque ad analizzare la cosa fondamentale, ovvero come poter fare un ulteriore step verso la crescita sportiva con la rosa a disposizione.

La difesa a tre non si tocca ed è abbastanza chiaro. Questo però non esclude che qualche modifica possa essere apportata. Sono due i fattori di difficoltà attualmente: 1) la squadra o gioca per vie centrali o preme sulle fasce, attualmente non si riescono a fare entrambe le cose contemporaneamente nel corso della partita; 2) in attacco ancora si fatica e non c'è un compagno di reparto fisso per Okaka, vero punto fermo della fase offensiva. Una soluzione per provare a prendere due piccioni con una fava potrebbe essere il tridente, passando dunque a un 3-4-3. Sarebbe ovviamente una cosa da sperimentare, perchè il 3-5-2 ormai viene costantemente usato da tanti anni e non è dato a sapersi come si adatterebbe la rosa a una nuova idea di calcio, però il passaggio a un tridente potrebbe rappresentare, almeno a livello teorico, un passo avanti molto importante.

In attacco infatti questa Udinese punta molto sulla velocità, anche contro il Lecce i gol sono arrivati con ribaltamenti di fronte rapidi, serpentine velocissime per cogliere di sorpresa la retroguardia avversaria. Per una manovra a palla bassa forse non c'è ancora abbastanza qualità. Però gli uomini per un bel tridente ci sono. De Paul sarebbe svincolato da alcuni compiti difensivi, nel 3-5-2 è stato messo come mezzala più di contenimento un po' per essere meno dipendenti dalle sue giocate, un po' per far riallungare una coperta difensiva che stava diventando corta. Mettendolo largo sulla destra si agirebbe di più sulle fasce, senza rinunciare al gioco per vie centrali e dandogli lo spazio per i suoi colpi. Sulla sinistra si potrebbe mettere Pussetto, che sulla corsia laterale ha dimostrato di poter mettere in mostra tutta la sua qualità. Con Velazquez è partito proprio largo, dando una spinta che purtroppo si è spenta per i problemi che tutti sappiamo. Tornare almeno parzialmente a quell'idea permetterebbe a Nacho di ricominciare un percorso di crescita che ha avuto un piccolo stop, che ci sta vista la giovane età. La boa centrale sarebbe ovviamente Okaka, con Nestorovski pronto a subentrare e Lasagna come jolly per mischiare le carte. La mossa darebbe quell'imprevedibilità che forse manca.

Ovviamente non ci sono solo punti positivi. Il timore è quello di accorciare troppo la coperta in difesa. Con l'inserimento di De Maio al posto di Becao, i compiti più difensivi dati a De Paul e la riscoperta di Fofana, la retroguarda sembra molto più efficiente. In un 3-4-3 la coppia centrale sarebbe composta dall'ivoriano e da Mandragora, bisognerebbe capire quanto riuscirebbero a fare da tampone, senza perdere efficacia. Inoltre Larsen e Sema dovrebbero fare ancora più attenzione alla gestione delle due fasi, il feeling con le due ali dovrebbe essere al 100%, altrimenti il rischio di andare in inferiorità numerica sarebbe altissimo. Una coperta dunque da gestire, alcune modifica per sfruttare tutto il potenziale dei giocatori a disposizione sono fattibili, Gotti dovrà decidere quando verrà il momento giusto per fare qualche esperimento e rendere ancora più sua questa squadra.

Sezione: Focus / Data: Mer 08 gennaio 2020 alle 15:30
Autore: Davide Marchiol
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