Emil Hallfredsson sarà uno dei tre giocatori bianconeri a prendere parte al Mondiale in Russia. Il centrocampista islandese ha raccontato tutte le sue emozioni in vista della rassegna iridata,parlando anche di Udinese, in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole:

"Sono ormai un cuore islandese con una testa italiana: mi avete aperto gli orizzonti e reso più tranquillo. Poi vi sarò sempre grato anche per avermi insegnato la bellezza del pisolino".

"E' un sogno essere ai Mondiali con l'Islanda. A Udine ho già regalato tante maglie ad amici che tiferanno per noi istintivamente. Incredibile però il fatto che l'Italia non ci sia. Ed è un peccato: non sarà lo stesso senza di voi in Russia. Da anni voglio giocare contro la “mia” Italia. Ho visto la partita contro la Svezia con una incredibile agitazione: tifavo per il mio amico Jorginho, non riuscivo a capacitarmi. Adesso ripartite subito dal talento e dalla personalità".

"Se ho mai temuto di non andare al Mondiale? Siamo la stessa squadra da anni e anni, il gruppo non viene messo in discussione se qualcuno col club gioca poco o tanto. Poi non so davvero come ci siamo ridotti a rischiare di retrocedere con l’Udinese: c’era paura, ma io sapevo che ce l’avremmo fatta. Oddo non credeva in me, ma io stavo sempre sul pezzo e poi con Tudor ho avuto le mie chance. Ha un bel caratterino e tanto carisma, oltre a idee chiare: mi piacerebbe rimanesse, ma in ogni caso dovremo farci perdonare l’anno prossimo".

"Cosa dovrebbero imparare i giovani italiani dagli islandesi? Magari un po’ di umiltà: tanti giovani italiani che giocano 2-3 partite in A pensano di essere arrivati e, invece, sappiano che non si arriva mai...".

Sezione: Focus / Data: Gio 07 giugno 2018 alle 13:00
Autore: Jessy Specogna
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