Dopo aver passato le ultime settimane a lavorare in maniera individuale per tornare al più presto dall'infortunio che si era portato dietro dall'avventura non redditizia al Genoa, Sandro ha fatto domenica il suo esordio con la maglia dell'Udinese. Quindici minuti scarsi in cui il brasiliano si è piazzato davanti alla difesa con grande autorità, dimostrando ottime capacità nel gestire il pallone e utilizzando anche l'esperienza per bloccare sul nascere le iniziative felsinee.

Sandro però non lo scopriamo di certo oggi. Si tratta di un giocatore di caratura superiore, che se in forma e sostenuto dal fisico è in grado di fare la differenza. D'altronde se nel suo curriculum annovera più di 150 presenze in Premier League e diversi gettoni con la maglia della Nazionale brasiliana di certo non può essere considerato scarso. Il classico esempio di una brillante carriera ridimensionata da troppi infortuni che di fatto lo hanno fatto sparire dalle luci della ribalta e dal panorama europeo prima che nella scorsa stagione il Benevento puntasse su di lui portandolo in Serie A.

L'apporto di questo giocatore potrebbe rivelarsi determinate per l'Udinese in questo finale di stagione. Ciò che ha colpito domenica è stata il carisma del brasiliano, sia fuori dal campo nell'incitare i compagni durante il suo riscaldamento, che poi in campo, dove in quindici minuti ha preso in mano le chiavi del centrocampo, entrando tra l'altro anche nell'azione del gol del vantaggio bianconero. Condizione fisica permettendo, la certezza è che l'Udinese ha comunque puntato su un rinforzo di spessore per un centrocampo che fino al suo arrivo difettava di un giocatore delle sue caratteristiche, di un calciatore in grado di dare del tu al pallone ma anche capace di fare perfettamente da schermo davanti alla difesa.

Sezione: Focus / Data: Gio 07 marzo 2019 alle 08:00
Autore: Jessy Specogna
vedi letture
Print