Una scelta dolorosa ma doverosa, l'Apu Gsa ha deciso di cambiare coach per dare nuova linfa ad una squadra che ancora non ha espresso tutto il suo potenziale. A spiegare i motivi di questa scelta e a presentare il nuovo tecnico bianconero è stato il general manager Davide Micalich: "Prima di tutto ci tengo a salutare Demis. L’ho sentito questa mattina e gli ho ribadito la mia stima. È sempre un momento difficile quando si interrompe il rapporto con un allenatore, soprattutto quando poi c’è di mezzo un rapporto umano. Cavina per me è un amico e questa decisione non può cambiare il pensiero su di lui. Abbiamo preso questa scelta perché pensiamo sia quella giusta. Dopo la sconfitta di Mantova abbiamo ritenuto che il percorso qui di Cavina fosse giunto al termine. Non si cambia tanto per cambiare. Abbiamo fatto di tutto e di più per portare avanti il più possibile la scelta che abbiamo fatto in estate, volevamo fortemente finire la stagione con lo stesso allenatore. Fuori casa però abbiamo perso sette parite che sono troppe per una squadra come la nostra, era chiaro che c'era qualcosa che non funzionava. Mando un abbraccio a Demis al quale auguro ogni bene per il suo preseguo di carriera.

Abbiamo fiducia illimitata nel gruppo. Crediamo che meriti una nuova chance, di essere messo ancora una volta alla prova per trovare quell’alchimia che fino ad oggi è mancata. In casa la squadra ha sempre fornito ottime prestazioni, in trasferta qualcosa si è visto che è mancato. Ho parlato con i ragazzi ieri sera, gli ho detto che ci deve essere una svolta.

La squadra è stata allenata bene, Martelossi non deve iniziare tutto da zero. Devo portare il suo entusiasmo e la sua professionalità. Un cambio doloroso ma che porterà risultati. Dopo la sconfitta di Mantova abbiamo ragionato, non siamo stati presi dall’emotività, abbiamo pensato a lungo a come poter risolvere questa situazione. Ritenendo che ad oggi il mercato non offre grandi opportunità abbiamo deciso di dare una svolta così. Abbiamo cercato un allenatore con grandi motivazioni, un allenatore che ha grande esperienza in questo campionato. Era sotto contratto e non aveva ansia di trovare una squadra, sapevo che avrebbe accettato solo un’offerta alettante e noi gliela abbiamo proposta. Essere di Udine, essere friulano e tornare al Carnera sono sicuro per lui sarà una forza in più. Il campionato è lungo, mancano tredici giornate alla fine e c’è ancora tutto il tempo per diventare protagonisti. Questa è una grande opportunità per noi e per Martelossi. Sono sicuro che riporterà quell’entusiasmo per provare a vincere tutte le partite e lottare fino in fondo per arrivare in A1. Non vogliamo più che capitino partite come quelle di domenica scorsa. Arriva con grinta e voglia, una spinta per tutti noi.

Vogliamo far capire a questo clamoroso pubblico che noi non molliamo e vogliamo rilanciare questo campionato perché non è ancora finito e c'è ancora la possibilità per dire la nostra. Martelossi non è un traghettatore, vogliamo arrivare fino in fondo da protagonisti. Ho grandissima fiducia nella squadra e nel coach.  L'accordo è fino a fine stagione, sono convinto però che sarà con noi per tanti anni. Non è una scelta legata soltanto all’amicizia, gli ho sempre detto che non lo avrei mai preso ad allenare a Udine perché il fatto che fosse mio amico pensavo che potesse limitare il lavoro. E' più facile infatti non avere rapporti ma credo che l’emotività, quell'amicizia che c’è tra noi, l’appartenere ad un territorio possa essere un punto di forza. Mi metto a dispsizione sua per far sì che possa essere un protagonista.

Obiettivo? Io voglio andare in A1. Se non ci fosse intenzione potevano anche andare avanti così. Abbiamo grande ambizione ed esuberanza. Abbiamo dimostrato con i fatti di poter lottare ad alti livelli. Non dobbiamo dimenticarci però da dove siamo partiti, questa squadra è nata dal basso. Se non arriviamo a fare il salto non sarà una strage ma sono certe che lotteremo fino alla fine per provarci. L’importante è continuare a crescere, fare un altro passo in avanti. Era il momento giusto per mettere mano.

Mercato? Se c’è un giocatore buono noi lo prendiamo. In passato abbiamo dimostrato di cogliere sempre le opportunità. Il mercato offre pochissimo, dobbiamo aspettare che finiscano le coppe europee. Sarebbe il massimo trovare un giocatore come fu l’anno scorso Coupain. Prima di tutto però voglio che il coach valuti la squadra che c’è. Sul mercato siamo attenti, valutiamo tutto senza ansia. La classifica ci permette di temporeggiare, di ragionare su cosa fare".

 

Sezione: Focus / Data: Mer 23 gennaio 2019 alle 17:16
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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