Per Pasquale Marino, ex tecnico dell'Udinese e del Catania, quella di oggi tra le sue due ex squadre è una paritita molto sentita. A Catania ci arrivò nel 2005-2006 conquistando la promozione in Serie A e l'anno successivo mantenendo la massima serie. Al termine della stagione, dopo aver conquistato i Pozzo con il suo gioco spumeggiante e con i suoi ottimi risultati, arrivò ad allenare l'Udinese, prendendo il posto di Alberto Malesani, riportando la squadra friulana in Europa dopo due anni di assenza. Stagioni bellissime ed importanti, sopratutto in Europa, dove l'Udinese sfiorò importanti traguardi. A lui il merito di aver scoperto Inler, di aver dato nuova linfa a D'Agostino e di aver inventato Totò Di Natale prima punta. Il 22 dicembre 2009 però, dopo un periodo no, venne ufficializzato il suo esonero e il suo posto venne preso da Gianni De Biasi. Tuttavia il 21 febbraio 2010 venne richiamato alla guida tecnica della squadra. La decisione della società fu di tenerlo fino a fine stagione. Dopo aver ottenuto la salvezza matematica con l'Udinese a 2 gare dal termine, dichiarò che avrebbe lasciato la società friulana a fine stagione dopo 3 anni. Terminò la stagione al 15º posto e il 24 maggio gli subentrò Francesco Guidolin. Ad oggi però Pasquale Marino, tecnico mai sopra e sempre ben ricordato dai tifosi friulani, si pente un po' di quella decisione. "Lasciare Udine? Il mio più grande errore" queste le sue parole rilasciate a 'Il Gazzettino'. "Avevo due anni di contratto ma mi chiamò Leonardi a Parma. Fu un grandissimo errore lasciare il Friuli"

Il doppio ex, poi, fa il punto silla sfida tra friulani ed etnei: "Chi ha bisogno d’aiuto in questo momento è proprio il Catania. Situazione disperata, ma è proprio la disperazione l’arma che può far male all’Udinese. Unica via, o il Catania troverà il modo di usarla a suo favore o temo che..."

Che dopo otto anni sia la fine di un percorso,

"Dispiacerebbe, perché ho contribuito anch’io a riportare il Catania in Serie A dopo 23 anni. Non capisco questo momento bruttissimo, probabilmente è una stagione sfortunata. Le assenze di Almiron, Spolli, Bergessio, le cose che non girano come si vorrebbe"

Autostrada bianconera quindi?

"Può essere, non lo spero solo per il “mio” Catania"

Ancora suo? 

"Sì, perché ho lasciato la porta aperta dietro di me in sole due città, a Udine e Catania"

Sta dicendo che se dovessero arrivare delle chiamate...

"Esattamente, il Catania mi ha lanciato, all’Udinese ho avuto il meglio dalla carriera, non potrei mai dire di no a Udine. Con me vennero lanciati giocatori come Asamoah, Isla, Sanchez, Inler e Handanovic, oltre a Pepe e D’Agostino"

Oggi siamo nell’era Scuffet, l’Udinese lo blinda

" E fa bene, perché avrà una gran carriera. Lo faranno crescere, sapranno loro quando cederlo, come hanno fatto con Handanovic".

Sezione: Calciomercato / Data: Lun 31 marzo 2014 alle 08:00
Autore: Stefano Pontoni
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