Antonio Candreva, laterale della Lazio, sta crescendo di anno in anno con grande costanza, sia come uomo, sia come calciatore, grazie anche all'apporto di qualche buon "consigliere": "Prima con Reja e poi soprattutto con Petkovic – si legge su Gazzetta.itho trovato la mia strada. Ieri giocavo un po' ovunque a centrocampo, oggi ho invece un'identità tattica ben precisa". Grazie alla quale ha conquistato con merito l'azzurro.

Dal ritiro della Nazionale, il calciatore capitolino è poi ritornato sull'ultimo atto della stagione biancoceleste: "La vittoria in Coppa Italia? Una gran finale, una vittoria di squadra, senza il gruppo non si va da nessuna parte". Un bellissimo ricordo da conservare, sebbene preceduto da alcune minacce telefoniche "che però io non ho ricevuto – ha precisato l'esterno –. Alcuni miei compagni sì, ma non io".

Le difficoltà ambientali che si vivono in una piazza come Roma Candreva le ha provate in prima persona, quando, appena approdato alla Lazio, fu etichettato come tifoso romanista: "Mi aiutarono molto Reja e i compagni, oggi comunque è tutto ok. Sto benissimo qui". Così bene da non avere alcun dubbio sul suo futuro: "Sono in comproprietà fra Lazio e Udinese, ma è alla Lazio che voglio giocare. Se un domani mi chiamasse la Roma? Direi no, voglio diventare un simbolo per la gente biancoceleste".

Infine, la Nazionale: "Sono orgoglioso di essere fra i 23 per la Confederation Cup, a Prandelli dico grazie e saprò dargli tutto".

Sezione: Calciomercato / Data: Mar 04 giugno 2013 alle 15:40
Autore: Simone Zompicchiatti
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