Salutato (io col rimpianto di aver visto la parte peggiore del tiratore di Brunswick) Eddie Delegal, facilmente dimenticata la tre-giorni di Remy Barry, il roster A.P.U. sembra avere firmato l’ala tiratrice che cercava.

Era nell’aria: ed ieri sera, dopo cena, i crismi dell’ufficialità sono stati resi pubblici. Sarà Stanley Onyekachukwu Okoye il “duemetri” che dovrà garantire punti, showtime e qualche lampadina svitata in appoggio ai centri titolari.

Okoye, ventiquattrenne nigeriano di Raleigh, contea di Wake nellaCarolina del Nord, è un po’ l’opposto di Eddie Delegal: meno elegante, più agonista; meno “ignorante”, più tiratore strategico; sicuramente abbastanza “one to one” ma non alieno al gioco di squadra; soprattutto un sacco di difesa in più. 

Ha un discreto pedigree universitario nella divisione South della NCAA, dove ha indossato la casacca numero 11 dei Keydetgiallorossi di Virginia Military. Nel 2013 fu il quinto cadetto a raggiungere i 2000 punti realizzati, ed in nove occasioni consecutive firmò una doppia doppia che ne ha fatto uno dei cardini della franchigia virginiana.

Lo abbiamo recentemente visto nella spedizione della nazionale biancoverde di coach Voigt alle olimpiadi carioca, ove si è discretamente comportato: hanno infatti battuto la Croazia e perso le altre gare disputate, limitando spesso il passivo al cospetto di formazioni più esperte ed attrezzate.

Stan non è un nome nuovo per il campionato italiano di Serie A: recentemente ha disputato l’A2 a Trapani, prima ancora era dominante a Matera ma è nella mediocre OpenjobMetis Varese della stagione precedente, che il nigeriano dagli Stati del Sud ha assaporato il basket che conta. Non un gran minutaggio, onestamente, ed un season-high di quindici pezzi nella vittoria sofferta contro Capo d’Orlando; ma un’esperienza che quest’anno farà sicuramente fruttare all’ombra del ciscjel.

Il dynamic duo Pedone-Micalich ha inteso tagliare corto, dando a coach Lardo un giocatore pronto all’uso, in grado di apprendere subito gli schemi della squadra ma soprattutto non nuovo a stile di vita italiano fuori dal campo; gli sarànno inoltre familiari interpretazione arbitrale e taglio di gioco sul parquet. La cosa importante, oltre ad un rapido inserimento, era garantirsi quei quindici punti di media-partita che possano contribuire ad accrescere l’autostima e la sicurezza nei propri mezzi di una squadra, la GSA, dal tutt’altro che trascurabile tasso tecnico.

Resta da capire se Tyler verrà confermato nella posizione nevralgica di playmaker: il biondo da Eastern Illinois, dopo un periodo di altalenanti prestazioni, sembra avere ingranato le marce giuste per guidare i bianchineri dalla plancia in campo; secondo me, a meno di ribaltoni, qualcuno chiuderà la porta e calmerà il giro d’aria attorno al ventottenne originario del Michigan, almeno in una prima fase ed al netto di offerte irrinunciabili di registi di vaglia.

Ci siamo, dunque: adesso via alle operazioni di rifinitura. Okoye arriverà giusto in tempo per affrontare il debutto in campionato contro Ravenna, e gli andrà dato modo di inserirsi. Saranno i compagni, capitan Vanuzzo in testa, a dover cercare di accelerare l’amalgama con l’afro-americano: conoscendo la coesione di questo gruppo magnifico, non ne ho dubbi. 

Il roster sembra completo: ora tocca al settore D trovare i giusti incitamenti personalizzati che permetteranno ai nostri bianconeri di dare, in campo, il 110% delle loro energie. Tenendo sempre in mentequella domenica, a dicembre, quando a Chiarbola si farà sul serio.

Sezione: Basket / Data: Ven 23 settembre 2016 alle 21:00
Autore: Franco Canciani
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