14 aprile 2012. Stadio Adriatico di Pescara. La squadra di Zeman ospita il Livorno nella 14^ giornata di ritorno di Serie B. Non sarà una partita come le altre.

Al 31', infatti, Piermario Morosini si accascia a terra a causa di una crisi cardiaca, che si è portata via un giocatore amato e ben voluto da tutti. Un ragazzo sfortunato, che sin da bambino ha visto andar via per sempre prima la mamma, poi il papà e infine il fratello disabile, morto suicida. Piermario era rimasto solo con la sorella, anche lei disabile, ma aveva dimostrato da sempre grande volontà e forza d'animo. Giocava per realizzare quello che era il sogno dei suoi genitori, ma un destino già troppo crudele ha deciso di accanirsi definitivamente contro di lui, portandolo via in un sabato pomeriggio di metà aprile. Morosini, dopo l'esperienza nelle giovanili dell'Atalanta, era passato all'Udinese che, all'epoca della tragedia era ancora proprietaria del suo cartellino. Un giorno, probabilmente, sarebbe tornato in Friuli per giocare da titolare in prima squadra, ma quella cardiomiopatia aritmogena, una rara malattia ereditaria, ha deciso di non dargli questa possibilità e a quattro anni dalla sua morte nessuno, tra coloro che lo hanno conosciuto, ha dimenticato le sue doti sportive ma, soprattutto, quelle umane.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 14 aprile 2017 alle 08:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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