Così non si può oggettivamente andare avanti e non sto parlando dei risultati sportivi, ma di come questi stanno venendo accolti da chi la situazione l’ha creata. L’Udinese come suo insieme incassa per l’ennesima volta l’immeritata fiducia da parte dell’AUC. “Contesteremo quando sarà il momento”, viene da chiedersi allora cosa stiano aspettando. I risultati sportivi parlano di andamento da squadra ultima in classifica in Serie A nel 2018, il momento di contestare arriverà con il terzultimo posto? Ci si tolga il para occhi e si tocchi con quello che sta accadendo domenica dopo domenica. Si dovrebbe onorare la maglia ma si fa il contrario, mancando di rispetto nei confronti di chi il bianconero in passato l’ha onorato, sudato e considerato un cimelio e non un pezzo di poliestere da gettare a fine maggio. L’affetto nei confronti della propria squadra è commovente, ma quando si trasforma in cecità diventa un grosso problema.

"Siamo di fronte ad un record negativo e ad una situazione incomprensibile. Non si riesce a capire il motivo della nostra crisi” ma il momento è tutt’altro che incomprensibile. Che la difesa sia disattenta lo disse Iachini, lo disse Delneri e lo sta dicendo anche Oddo (che di mestiere faceva il difensore e qualche coppetta l’ha vinta per permettersi di dire certe cose). Impossibile che chi gestisce questa squadra non senta i pareri di chi ha l’incarico di allenarla. Il centrocampo non sa gestire la palla e anche qui lo hanno detto tutti gli addetti ai lavori, ma veramente tutti. Quando si dice che l’Udinese è una squadra fisica si intende che è squadra che corre tanto, nulla di più nulla di meno, ma nessuno si è azzardato a dire che in campo ci sia anche chi il pallone lo sa giocare e il fatto è confermato, anzi, straconfermato dal fatto che praticamente tutti i nostri gol siano arrivati in contropiede. Non mi credono quando dico che tutti gli addetti ai lavori parlano solo delle capacità fisiche e da contropiedista dell’Udinese? “Dobbiamo pensare a vincere con l'Udinese. Sono una squadra fisica, sono terzi per falli commessi, sono aggressivi”. Parole di Allegri, non ha bisogno di presentazioni. “Affronteremo una squadra molto fisica, non dobbiamo guardare al loro momento negativo”. Lopez, Cagliari, l’ultima squadra che, in ordine cronologico ha battuto l’Udinese. “L'Udinese è una squadra fisica, che fa correre all’indietro gli avversari, una formazione che sa verticalizzare molto bene”. Gattuso, altro che non ha bisogno di presentazioni. In università insegnano che tre esempi sono sufficienti quindi mi fermerei qui. Qualcuno si chiede se parlare di “squadra fisica” non sia una presa in giro da parte degli altri. No, non lo è, è solo un modo elegante per dire: “L’Udinese è brava ad andare in contropiede, se stai compatto dietro non passeranno mai”. Detto, fatto. Solo con Lasagna si è rivisto un vero attacco, prima sono arrivate 2 reti e 2 autogol, una miseria, soprattutto se paragonati ai numeri di chi sta andando in B, che di gol ne ha fatti molti di più (il solo Diabatè del Benevento ha segnato, numeri alla mano, quanto tutta l’Udinese nel 2018). Insomma, se coloro che stanno in alto, persone estremamente intelligenti, dicono di non capire il perché della situazione nonostante tutti gli altri fuori e dentro al Friuli l’abbiano capita, la situazione non è grave.

“Lo stadio, le iniziative, la club house sono pensate per alzare il livello del club. Lo so, i fatti non sembrano darci ragione, ma noi lavoriamo per questo, per la squadra della nostra terra”. Chissà se qualcuno spiegherà mai invece a chi ha rilasciato queste dichiarazioni che le iniziative non scendono in campo e non fanno gol agli avversari, cosa che nel calcio è abbastanza importante per restare in Serie A. Presentare lo stadio, le iniziative e la Clubhouse come fattore che dovrebbe legare i friulani alla propria squadra nonostante tutto, fa capire proprio come della friulanità si sia capito ben poco. Per questa terra il sudore e la voglia di lottare viene per prima. Poi se una squadra attaccata ai propri colori è affiancata anche da iniziative di alto livello ben venga, ma la seconda non può superare nelle gerarchie la prima, perché sennò succede una cosa. Si combina un pasticcio. Che è quello che è successo. Stadio bellissimo, Clubhouse bellissima con ospiti da metropoli, poi ti siedi sugli spalti e vedi Samir che inciampa, un colosso come Nuytinck che viene puntualmente sovrastato di testa, “Il Principe di Praga” che sbaglia passaggi elementari, De Paul che tenta decine di dribbling fino ad incartarsi su se stesso. Poi si vede gente accanirsi su Bizzarri, che, povero, a 40 anni era stato preso per fare da chioccia e si è invece ritrovato ad avere per le mani le sorti di uno scolapasta, e su Maxi Lopez che ha dei limiti fisici riconosciuti da lui stesso e che prova anche a regalare delle giocate, ma non dovrebbe essere lui a tenere su le sorti di una squadra di A, non a 33 anni.

Insomma, o è tutta una, brutta favola, o siamo di fronte a una rinascita del surrealismo, dove tutti quelli che non dovrebbero capire cosa stia succedendo lo hanno capito da mesi, mentre invece chi avrebbe dovuto capirlo da mesi guarda... altre squadre.

Sezione: Focus / Data: Mer 18 aprile 2018 alle 16:00
Autore: Redazione TuttoUdinese
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