~~Pronti, partenza, via. La nuova stagione dell’Udinese targata Beppe Iachini è ai nastri di partenza. Da oggi i bianconeri si sono messi a sudare sui campetti del Bruseschi sotto gli occhi vigili del nuovo mister. Tanti i volti conosciuti che si sono riabbracciati questa mattina Là di Moret. Meno quelli ancora da scoprire e conoscere.

4 luglio 2016. In fondo, la data non poteva essere più significativa. Doveva essere rivoluzione, o meglio, ricostruzione. Una casa che cade a pezzi come l’Udinese della quota 39 punti aveva bisogno di un intervento massiccio, non solo di qualche piccolo lavoretto. Ma nel giorno in cui l’America festeggia l’indipendenza con i calici alzati, in Friuli si butta giù un bicchiere di amaro. Non è difficile capire il perché. Basta scorrere la lista dei convocati per trarre alcune conclusioni. 40 nomi e un cantiere aperto, fin troppo affollato. Un cantiere che deve pensare prima a distruggere per poter ricostruire. Ma che finora non sembra intenzionato a dar inizio seriamente ai lavori di ristrutturazione. Meglio conservare il più possibile, ritinteggiare e accontentarsi, magari mettendo un secchio se dal tetto filtra la pioggia. Ma al di là degli interventi per rimodernare una casa (ed una squadra) che a prima vista non riesce ad emozionare, gli sforzi devono concentrarsi non solo su degli aspetti materiali, bensì umani. Se in famiglia ci sono le persone giuste, quelle che quando non gira si guardano negli occhi e si danno una pacca sulla spalla, rimboccandosi le maniche e facendo gruppo, allora anche una catapecchia può apparire una reggia nel cuore di chi la ama. L’Udinese ora è come una famiglia allargata, con figli che ritornano alla base (Angella, Kone, Silva, Scuffet ), altri che probabilmente faranno una visita breve solo per salutare (Brkic, Bubnjic,Evangelista), e altri ancora che a parole vogliono andarsene ma momentaneamente sono trattenuti da genitori fin troppo protettivi perché, si sa, si vorrebbe sempre la destinazione migliore per i propri figli più“cari”. (Fernandes, Badu, Widmer, Danilo). Ma d’altra parte quest ultimi potrebbero anche portare problemi, incomprensioni e soprattutto litigi che porterebbero in casa un clima poco piacevole e nocivo.


Ognuno ha il proprio carattere, le proprie peculiarità, il proprio ruolo. Ma ognuno dei 40 componenti della famiglia ha bisogno anche di un minimo di attenzione e considerazione. Tocca però sempre ai genitori dettare le regole della casa e dire l’ultima parola sulla permanenza o partenza dei propri accoliti. Gli esterni e conoscenti come noi, però, possono dare il loro parere.


Dove si dovrebbe intervenire per virare nella giusta direzione? Fra i pali la situazione pare essere tranquilla, con Karnezis titolare e Scuffet confermato come secondo. Meret, invece, sicuramente andrà a farsi le ossa altrove. Scelta giusta? Discutibile. Sulle qualità di Karnezis, però, non sembrano esserci grossi dubbi. Tuttavia è un peccato dover rinunciare a un talento friulano su cui anche Conte ha puntato gli occhi e doverne sacrificarne un altro in panchina. Il terzo dovrebbe essere un altro “nostrano”, Samuele Perisan, mentre Brkic è alla ricerca di una nuova sistemazione.


Il pacchetto difensivo sembra essere già confezionato per l’inizio di campionato e per la difesa a tre che proporrà mister Iachini. Con il ritorno di Angella e l’acquisto di Samir (girato nella scorsa stagione al Verona) non dovrebbero esserci ulteriori arrivi in entrata. L’inserimento di King nella lista dei convocati ha spiazzato un po’ tutti gli addetti ai lavori ma il gabonese classe ’92 ed ex Granada potrebbe essere giudicato positivamente da Iachini e rimanere. Gli altri centrali, Heurtaux e Wague (alle prese con la convalescenza dall’infortunio ancora per un paio di mesi), dovrebbero essere riconfermati. Una riconferma piena se la merita soprattutto Felipe, futuro capitano dopo Totò. Piris, invece, potrebbe diventare un jolly, utile per cambiare in caso di necessità il modulo tattico, passando ad una linea difensiva a quattro. Il vicecapitano in pectore della scorsa stagione, ossia Danilo, è con le valigie in mano. Dovrebbe essere lui l’elemento pronto ad essere ceduto.


Il centrocampo è il tasto dolente di questa rosa. Lo si diceva anche la scorsa stagione e difatti i risultati si sono visti. Dovrebbe essere il reparto in cui si dovrebbe mettere più mano al portafoglio ma finora si è fatto poco o nulla. È arrivato dal Manchester Seko Fofana, un giovane classe ’95 molto interessante e di prospettiva, con ampi margini di miglioramento. Pecche? E' privo di esperienza nel campionato italiano. Altro prospetto di valore è Balic, su cui si potrebbe puntare, seppur con cautela. La cabina di regia è un rebus. A contendersi il posto vi sono attualmente Lodi e Guilherme. A meno che non si arrivi a Valdifiori. Altrimenti ai due potrebbe essere data ancora una chanche. Chanche che potrebbe essere concessa anche ad Halfreddson e soprattutto a Kone, calciatore apprezzato da Iachini. Rimangono insomma ancora molte incognite, soprattutto sui partenti: Fernandes, Badu, Widmer. I primi due hanno fatto capire chiaramente la loro volontà di andare verso altri lidi ma per ora appare più probabile che rimangano. Con la cessione quasi certa di Widmer, sacrificato per fare cassa, i crucci più grandi riguardano le corsie laterali: Edenilson e Adnan sapranno rilanciarsi dopo una stagione a dir poco deludente? Per il brasiliano non sono arrivate offerte e si è di fronte ad una situazione di stallo. Probabile che la società voglia puntare ancora su di lui per poterlo rivalutare. Sulla destra c’è anche Faraoni, ma il giocatore deve ancora recuperare da un infortunio e ora sembra un azzardo candidarlo come titolare o alternativa ad Edenilson. C’è da capire se resteranno uno fra Armero e Silva per completare la corsia di sinistra o si voglia puntellare la fascia con un nuovo acquisto. Merkel e Iniguez sembrano essere in esubero ma il mister li valuterà in questi giorni e a lui spetterà l’ultima parola. Per Jankto, invece, il discorso è diverso. La buona stagione ad Ascoli potrebbe essere replicata in Friuli. Perché non dargli fiducia?


Il reparto avanzato dopo dodici anni è privo di Di Natale ma non si è cercato di andare a caccia di un suo erede, o quantomeno, di un bomber che possa garantire una quindicina di gol a stagione. Si è voluto puntare su ciò che si aveva in casa, a cominciare dal rinnovo del prestito di Duvan Zapata. Il colombiano dovrebbe formare la coppia d’attacco titolare insieme a Thereau. Perica, Matos e Haraboui dovranno cercare di far cambiare idea a Beppe Iachini. Aguirre ed Evangelista si giocheranno le loro carte ma il loro futuro appare lontano da Udine. Manca, dunque, ancora un tassello per completare il parco attaccanti. Sarà Lasagna? Presto o tardi lo scopriremo.
Eccola la famiglia Udinese. Numerosa, multiculturale e con tanti figli che conosciamo già. Sulla carta è una squadra che ha bisogno ancora di rinforzi, soprattutto nella zona mediana del campo. Ma alla fine ciò che conta è il cuore. Senza quello e un po’ di sudore non si va da nessuna parte. Figuriamoci conquistarsi una salvezza.

 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 04 luglio 2016 alle 19:00
Autore: Arianna Forabosco
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