“Un episodio da stigmatizzare”: così l’Udinese Calcio ha definito, attraverso una nota ufficiale, i cori avvenuti durante la partita tra Udinese e Roma, cantati da una minoranza della tifoseria bianconera.

Tutto è nato dopo uno striscione esposto dai supporters giallorossi, in cui salutavano affettuosamente e ringraziavano la gente friulana: da qui un applauso generale e poi un coro intonato da tutto lo stadio, romanisti compresi, contro il Napoli e la sua gente. Altro applauso di approvazione collettivo.

È in questo momento che i tifosi della Roma esagerano, presi dall’euforia e dall’entusiasmo della vicinanza con i seguaci bianconeri, incominciando un coro a dir poco immorale ed inneggiando al solito Vesuvio.

C’è da dire che alcuni supporters friulani hanno subito seguito i “colleghi”, ma i capi ultras bianconeri, consapevoli delle possibili conseguenze, hanno platealmente comunicato alla curva di non continuare e di smettere immediatamente, facendo scemare poco a poco ciò che i giallorossi avevano avviato.

Inutile dire che i cori si potevano evitare e che non dovrebbero nemmeno esistere all’interno di uno stadio, a maggior ragione se la squadra presa di mira non è in campo in quel determinato momento. Ci stanno gli sfottò, ma l’odio o gli insulti verso un intero popolo non sono ammessi. Allo stadio si va per incoraggiare i propri giocatori o contestarli quando l’impegno manca e non è minimamente paragonabile al calore ed alla fiducia trasmessi.

Questo sembrano averlo capito i nostri tifosi e noi vogliamo spezzare una lancia a loro favore: se è vero che alcuni hanno deciso di accompagnare quel becero coro, la maggior parte di loro ha preferito rimanere in silenzio, anche persuasa dagli evidenti gesti dei leader della Curva Nord.

Ci auguriamo che questo rimanga un episodio di circostanza, vista l’esaltazione ed esuberanza del momento; ora sta ai tifosi dimostrare la propria maturità e sottrarsi da cori incivili, continuando il bel percorso che fino ad ora stanno realizzando.

Sezione: Tifosi bianconeri / Data: Lun 26 novembre 2018 alle 18:43
Autore: Nicola Santarossa
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