Era solo un'amichevole ma nonostante ciò la follia degli ultrà non si è placata, anzi ha dato sfogo ad un triste spettaccolo che oltre a mettere fine al match ha messo in repentaglio anche tutto il resto dei tifosi che pacatamente erano giunti in Carinzia per assistere alla partita. Quella tra Udinese e Galatasaray si trasforma così da un'amichevole di lusso in 35 minuti di pazzia indecorosa, un lancio imperterrito di petardi da parte di un gruppo di ultrà turchi, circa un centinaio, arrivati in maggior parte dalla zona di Vienna e della vicina Germania. È al quinto minuto del primo tempo che inizia l'amaro spettacolo con petardi che piovevano in campo, praticamente sulla testa di stweard, bambini raccattapalle e dello stesso portiere del Galatasaray, constiringendo l'arbitro Di Wieser a sospendere il match per circa tre, quattro minuti. Al 35esimo poi la metà campo del Galatasaray viene coperta da grande nuvola rossa colpa dei numerosi fumogeni in campo e di nuovo ricominica il lancio di petardi. Non servano a nulla gli appelli degli stessi giocatori del Gala che sotto la curva chiedono ai propri ultras di farla finita.  A quel punto il tecnico del Galatasaray, dopo un lungo dibattito con uno degli uomini più rappresentativi, Snejder, richiama i giocatori negli spogliatoi. Da lì la decisione di mettere fine al match dato che questo non sarebbe il primo espisodio di verificatosi nel precampionato.

I giocatori del Galatasaray infatti sarebbero stufi di una situazione già nata nelle scorse amichevoli in Olanda. L'Udinese, tramite soprattutto Pinzi e Domizzi, ha provato in qualche modo a convicere i turchi a tentare una ripresa del gioco ma non c'è stato nulla da fare. Il Galatasaray ha preferito, per la sicurezza di tutti e soprattutto per dare un segnale inequivocabile a quella frangia estremista, di abbandonare il campo da gioco. Peccato per tutto il resto dei tifosi che aveva pagato il biglietto per assistere ad una partita che non c'è stata. Causa anche di una precaria organizzazione austriaca, di pochi controlli agli accessi e dal ritardo di intervento da parte della polizia locale.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 26 luglio 2015 alle 09:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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