Non si dovevano buttare via punti nella delicatissima trasferta di Bologna, doveva essere il più classico esame di maturità per i ragazzi di Velazquez e, con tutto il rispetto, neanche così difficile visto l'avversario. Ma invece l'Udinese ha pensato di bene di deluderci, di smontare gran parte delle certezze che ci eravamo fissati dopo l'ottima partenza di campionato e anche in seguito alla immeritatissima sconfitta contro la Lazio, in cui la prestazione aveva lasciato ben sperare; ma il pranzo bolognese ha rimesso in mostra vecchi difetti soprattutto mentali, ovvero la leggerezza nel gestire il gol di vantaggio, la mancanza di cattiveria per mettere la parola fine alla partita già nella prima frazione ma soprattutto l'incapacità di reagire e ricaricare le pile dopo il missile di Santander che ha fatto sciogliere i bianconeri come neve al sole.

Dopo il pareggio bolognese arrivato a fine primo tempo i friulani hanno smesso di giocare, rientrando in campo privi di motivazioni senza creare alcun problema al Bologna, rinunciando a giocare e ad attaccare e riuscendo addirittura a perdere una partita che era destinata a finire in parità. Quella di ieri era una partita che per prima cosa non si doveva perdere, ed ecco che quindi a più di 24 ore di distanza dobbiamo ancora digerire il pranzo bolognese, che ha ancora una volta messo in evidenza il problema della Lasagna per i bianconeri, altro gol sbagliato da KL15 ed altra prestazione incolore priva di palloni giocabili per lui, ma non è che qualcosa a livello di modulo sia da rivedere, visto che i nostri attaccanti risultano costantemente invisibili in campo? 


Ma se al modulo e ai giocatori da mandare in campo ci penserà Velazquez, nel quale la fiducia di certo non può sparire dopo una storta domenica, ciò che  incute più timore e ansia è il calendario, al Friuli arriveranno di seguito Juventus e Napoli, rispettivamente la prima e seconda forza del campionato, per poi andare a giocarsela nel terreno del capocannoniere e mattatore della Serie A Piatek e per concludere con il Milan in casa; ecco svelato il motivo per il quale fare punti ieri era quasi vitale, perchè presentarsi a questo trittico terribile con punti e motivazioni positive in cascina sarebbe stato davvero tutt'altra cosa. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 01 ottobre 2018 alle 16:00
Autore: Stefano Fabbro
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