Doveva essere un inizio morbido dal quale ricavare punti da mettere in cassaforte per i tempi peggiori. Invece non è stato affatto così e tutto ciò che sembrava facile sulla carta si è tramutato in un vero e proprio incubo. Chievo e Spal parevano Real e Barcellona, Birsa e Boriello i nuovi Messi e Ronaldo. 5 gol subiti e 0 punti, per un bottino che, vista soprattutto la condizione fisica e la mancanza di gioco, disastroso è dire poco.

Ma cos'è mancato e cosa manca a questa Udinese? In 5 punti proviamo a dirvi la nostra.

1 - LA FAME Chievo e, soprattutto SPAL, sono due squadre che lotteranno fino all'ultimo per salvarsi. Entrambe hanno messo in campo voglia e determinazione. L'Udinese invece è fiappa, smorta e senza alcuna motivazione. E' bastato vedere la partita di ieri dove da una parte i giocatori spallini, affamati come non mai, andavano a mille mentre i nostri gironzolavano al rallenty. E' una questione di testa, a questa squadra manca la mentalità. 

2 - LA CONDIZIONE FISICA Vedere dei giocatori con le mani ai fianchi dopo 20 minuti è un pessimo segnale. L'Udinese è arrivato all'appuntamento con il campionato spompata e in netto ritardo sulla preparazione. Nel calcio moderno bisogna correre, c'è poco da girarci attorno, ma i bianconeri non hanno ad oggi il fiato e le gambe per reggere certi ritmi.

3- IL GIOCO Palla lunga e pedalare, altro non si è visto. I lanci dalle retrovie di Angella e Danilo sono andati praticamente tutti persi nel vuoto. Così è davvero difficile riuscire a far male. 

4 - UN LEADER A questa squadra manca un leader tecnico o di carattere in campo. Né Thereau, né De Paul , né ancora meno Danilo lo sono. Una volta ci pensavano i Domizzi, i Pinzi e i Di Natale a trascinare il gruppo nei momenti di difficoltà, ora ognuno va per sé. All'Udinese serve una guida, un uomo squadra.

5 - UNA PUNTA VERA Non avrei mai pensato di poter rimpiangere Duvan Zapata e invece il colombiano sembra proprio aver lasciato un buco in squadra. Con Lasagna che è una seconda punta e Thereau che fa il girovago a questa squadra manca un vero riferimeno là davanti, uno che sappia tenere il pallone e far salire la squadra. 

 Bonus - IL PARON Qualche anno fa, dopo prestazioni del genere, il patròn bianconero tuonava infuriato in spogliatoio facendo capire a tutti cosa volesse dire vestire la maglia dell'Udinese. Gianpaolo Pozzo, che ci metteva la faccia in prima persona, sapeva come far rigare dritto i suoi sottoposti. Ora anche un avvio del genere invece passa in silenzio nella normalità. Dov'è il Paròn? Dov'è Gino? 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 28 agosto 2017 alle 17:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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