Sono solo amichevoli per testare la condizione fisica di chi non è partito con qualche selezione nazionale e per dare minutaggio a chi ha giocato di meno. Questi test però sono anche utili per dare un metro alla salute della squadra. L'Udinese, nello specifico, contro il Venezia si è saputa destreggiare molto bene per almeno un tempo, creando palle gol e mettendo in mostra belle idee di gioco. Peccato però che negli ultimi metri manchi sempre la stoccata. Mandragora e Lasagna hanno avuto almeno un paio di chance a testa per battere Bertinato per la seconda volta e chiudere i discorsi. Quando lasci il punteggio aperto si sà che la "fregatura" è sempre dietro l'angolo e i Leoni, giocando un secondo tempo di spessore, non si sono lasciati sfuggire l'occasione di cogliere un pareggio contro una squadra di Serie A e fuori casa. Il gol Capello è stato tanto spettacolare quanto efficace, per chiudere i discorsi su un pacifico 1-1.

A partire meglio è stata l'Udinese, che ovviamente si è presentata col classico 3-5-2, mettendo Pussetto esterno sinistro. Se in fase difensiva l'argentino non è giudicabile, perchè non è cosa sua, in quella offensiva c'è da dire che, dopo qualche minuto in cui i compagni hanno cercato quasi solo ter Avest, l'ex Huracan ha iniziato a ingranare mettendo cross molto interessanti in area. È proprio uno di questi a far scaturire un 1-0 che sembrava non potesse arrivare, tanta era l'imprecisione in fase offensiva. Lasagna però a metà tempo ha stoppato e girato di violenza la palla in rete, lasciando Bertinato con un pugno di mosche. I bianconeri, soprattutto sulla sinistra, spingono molto e potrebbero anche chiuderla, ma non c'è verso, la mira di KL15 e Mandragora è assolutamente da aggiustare. Verrebbe da chiedersi perchè non provare un 3-4-3, per sfruttare ancora di più gli spunti di Nacho, ma c'è anche da dire che l'esterno sinistro sarebbe Sema, altro giocatore più d'offesa che di difesa. Forse la squadra non troverebbe i giusti equilibri. A meno di non snaturare Larsen dirottandolo sulla fascia mancina e lanciando un buon ter Avest sulla destra. Pensieri che sicuramente Tudor in fase di analisi della partita avrà avuto e avrà in futuro.

Il tecnico croato decide di cambiare poco, mentre il Venezia cambia quasi tutti gli interpreti. La stanchezza si fa sentire e i Leoni prendono il predominio. Certo, l'errore di De Maio è abbastanza grossolano, oltre che recidivo, visto che fece più o meno lo stesso con il Brescia. Semplicemente vuol dire che il ruolo di centrale nel terzetto non è particolarmente adatto a lui, non si può pretendere che tutti siano adattabili in un ruolo al 100%. Ci pensa Perisan a togliere le castagne dal fuoco al francese, parando il rigore a Capello. Gli arancioneroverdi però spingono, Cremonesi sbaglia la mira, Zigoni (ancora alle prese con problemi al tendine d'Achille) si fa ipnotizzare dal portiere, alla fine è lo stesso Capello a metterla dentro, con un destro al volo da applausi. 1-1, giusto così, l'Udinese c'è, ma la mira va assolutamente aggiustata, perchè un gol solo non basta per potarsi a casa le partite e perchè alla fine la fase offensiva c'è è crea. Urge solo una cosa: aggiustare la mira.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 12 ottobre 2019 alle 23:07
Autore: Davide Marchiol
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