Onestamente è difficile da accettare, obbligatorio però dato che lo sport è questo: Udine per 15’ gioca in maniera perfetta, subisce pochissimo, domina Jesi dandole 18 punti di distacco (33-15). Di lì in poi la GSA si siede, Marini si sveglia infilando dieci punti in striscia, persino Piccoli (da metà campo) e Rinaldi trovano tiri pesanti impronosticabili, mentre Hasbrouck gioca a sprazzi. Da lì Udine però fatica a ritrovarsi: in breve la frittata è fatta.

Peccato: la GSA fallisce l’esame di maturità, venendo rispedita al mittente da una formazione, quella marchigiana, solida ma poco di più. Ad aggiungere sale sulle ferite il vantaggio derivante dal doppio fallo antisportivo (conseguente espulsione) comminato a Ken Brown, peraltro sino a quel momento modesto nel suo apporto alla squadra. Paradossalmente questo galvanizza gli jesini, tranquillizza i bianconeri e i giochi sono fatti.

Udine perde (più che Jesi vince) perché nel secondo tempo attacca malissimo la difesa non irreprensibile di coach Cagnazzo, perdendo palloni su palloni (quindici in totale, di cui 4 del solo Veideman) e riuscendo nell’impresa di tenere in gioco un’avversaria di cui poteva, e doveva, disporre a piacimento.

Questo perché dopo il quarto d’ora granata (citazione per i vecchi come me) KayDee fa due punti (prima undici), Benevelli zero (rispetto ai dieci di prima) ma soprattutto Rain gioca la peggiore gara da quando lo vediamo in bianconero: alti e bassi da Raspino, Mortellaro in debito di ossigeno (ma sta giocando sempre e comunque: oggi rientrava Pellegrino, apparso però lontano da una condizione accettabile), Nobile spesso involuto e Ferrari convalescente.

Udine spadella da tre, in maniera inusuale e per noi, abituati al gioco perimetrale di Lardo, inaudito: ma un 5/30 va invece accettato perché lo ha detto il campo. Oggi non era aria.

Ho promesso, rispettando il lutto per la scomparsa di Gianluca Mattioli, di non criticare gli arbitri. Hanno una colpa originale, però: il secondo antisportivo a Brown. Su quell’azione Cagnazzo protesta in maniera inaccettabile, violenta, maleducata e non subisce fallo tecnico. Di lì in poi ogni palla dubbia è data a Jesi. Consiglio in futuro ai grigi oggi di scena ad Udine di non pensarci sopra, la prossima volta che dovessero prendere una decisione controversa. Secondo me il secondo antisportivo al numero “2” degli arancioblu è stato assegnato scordandosi il primo: da lì in poi hanno diretto male una gara fino a quel momento perfetta.

Eppure la GSA, sotto di 6 a pochi secondi dalla fine, con una tripla di Pinton ed una nefandezza del giovane Massone (schierato in vece di Brown), la palla del pari l’ha perfino avuta: Diop realizza il primo tiro libero, sbaglia a posta il secondo ma prima KayDee sbaglia un tiro difficile, poi Mortellaro non riesce a svitare la lampadina più importante: palla fra le mani di Rinaldi e game over.

Peccato: sarebbero bastati due dei quindici attacchi sprecati malamente per portarla a casa, nonostante un secondo tempo di poca garra. Invece siamo qui a commentare una sconfitta, pratica che ci eravamo scordati dopo le cinque perle di fila.

Dietro la lavagna, mi perdonerà, stasera ci metto anche coach Lino: quando Jesi stava producendo il massimo sforzo per ricucire da -15, aveva in panca tre, quattro quinti del quintetto titolare. Grande stima per Vito e Capitan Miki, ma forse in quel momento avremmo avuto bisogno di qualcuno di maggior peso. Detto che, oggi, si salvano in pochissimi. Forse nessuno.

Dettagli: quelli che ancora oggi distinguono una GSA tornata sulla terra da, tanto per fare un esempio, Trieste. L’Alma queste gare non le perde: nell’ultimo periodo della gara odierna ha messo 11 punti più di Mantova, sino a quel momento in corsa per la vittoria.

L’A.P.U. deve migliorare nella concentrazione, continuando a martellare anche in gare dove il vantaggio è dilatato; se al trentesimo si è ancora sopra di venti, allora lì si può pensare di gestire.

Una sconfitta, nulla più: purtroppo al cospetto di una Aurora Jesi del tutto abbordabile. Complimenti ai ragazzi di Cagnazzo, mentre ai nostri suggerisco di riguardarsi la gara studiando bene ciò che hanno, spesso non hanno fatto. Domenica prossima riposo, a causa dell’impegno in nazionale di Rain Veideman (purtroppo proprio uno di quelli che sembrano aver bisogno di tirare il fiato). Nell’impegno successivo trasferta a Forlì, a casa di un Castelli oggi autore di 23 pezzi (inutili ad evitare la sconfitta) proprio mentre noi staremo atterrando a Lamezia Terme, in vista della gara dell’Udinese contro il Crotone di Nicola. Ho fiducia in Lino e nei suoi: è una sconfitta, nulla più.

Risorgeremo. Presto.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 19 novembre 2017 alle 23:40
Autore: Franco Canciani
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