L'Udinese non ha ancora risolto la grana allenatore ed è molto lontana dal farlo. Per ora infatti non si è ancora arrivati ad una fumata bianca ed i colloqui devono ancora entrare del vivo. Dopo il mancato accordo ed il rifiuto di Del Neri, a Udine regna il caos dato che ancora la società non è univocamente decisa su un determinato nome. Puntare su un allenatore giovane, abile a lavorare con una rosa di ventenni per creare un progetto a lungo termine, o affidarsi ad un tecnico esperto, appoggiato dai senatori e pronto subito a raggiungere determinati obbiettivi? Su questo argomento la dirigenza bianconera è spaccato. Per questo motivo ballano vari nomi, da Stramaccioni (in pole in questo momento), a Maran, a Reya, non tralasciando la pista straniera come l'ex laziale Couto o il tecnico dell'Herta Berlino Jos Luhukay. Ciò che ad oggi è certo sono gli intoppi che sorgono nelle trattavie con i vari candidati. Tre sono le grane che sistematicamente bloccano gli accordi, così come è stato per Del Neri. In primis l'ingaggio.

Il Patrón Pozzo è stato chiaro: con l'ingaggio pesante ancora di Giudolin sulle spalle la spesa per il nuovo tecnico deve essere contenuta entro determinati limiti (per questo non si possono percorrere piste suggestive). Altro fattore importante è la questione dello staff tecnico. I Pozzo vorrebbero, sempre per non appesantire il libro paga, continuare in parte con quello di Gudiolin, cosa che la maggior parte degli allenatori stenta ad accettare dato che ognuno vuole lavorare con i suoi uomini di fiducia. Terzo nodo il mercato. Del Neri aveva chiesto l'arrivo di qualche nome pesante (come Quagliarella) inconcepibile a Udine. Per questi motivi tutto è stato slittato a metà della prossima settimana quando ricominceranno i colloqui ed i dialoghi. Per ora però il rebus è ancora molto lontano dall'essere risolto.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 01 giugno 2014 alle 08:30
Autore: Stefano Pontoni
vedi letture
Print