Il momento delicato in casa Udinese continua. La crisi è nell'aria prepotentemente e con il Chievo c'è l'ennesima partita da dentro o fuori. Una sconfitta porterebbe l'ennesimo ribaltone e altre turbolenze. Proprio in questo momento, essendo le prime settimane del nuovo anno, stanno uscendo anche un po' di statistiche relative al 2018 e sono altri numeri che fanno male a chi ha il cuore bianconero. Citando il primo, è più clamoroso, con 20 gol e 10 assist Bruno Fernandes è il centrocampista più produttivo d'Europa in una top ten che comprende anche gente del calibro di Pogba e Reus. Ve lo ricordate il portoghese? Di certo il merito di averlo portato in massima categoria va allo scouting friulano, ma è un nome che crea tanta amarezza.

L'ex Novara infatti aveva sempre messo in mostra numeri importanti, ma anche una discontinuità incredibile, diminuita con il suo passaggio alla Sampdoria e sparita con il suo approdo allo Sporting Lisbona. Il perchè il ragazzo non sia riuscito a rispettare le attese a Udine resta un mistero, ma Bruno è in buona compagnia. Sono diversi i giocatori che qua non sono riusciti a imporsi per poi esplodere altrove. Come dicevamo, il motivo è oscuro, anche perchè quella friulana è una piazza senza pressioni. Che sia proprio la mancanza di "pepe" il problema? Difficile da dire, può essere un'ipotesi. Chissà, forse con qualche "pungolatura" in più anche Duvàn Zapata sarebbe riuscito a lasciare solo buoni ricordi in bianconero. Capiamoci, parliamo comunque di un giocatore che ha messo a referto 19 gol e 8 assist in due anni qua, ma di certo vedendolo ora all'Atalanta un po' di rimpianti ci sono. Ora a Bergamo il Panterone è implacabile, dategli mezza palla in area e la mette in rete, tanto da tallonare un certo Cristiano Ronaldo nella classifica marcatori.

Il colombiano sembra anche fisicamente più pronto, altra cosa molto strana. A Udine c'è un'eccellenza a livello di preparatori e medici, però spesso i giocatori che qua non riescono a esprimersi vanno altrove, cambiano preparazione e rendono al meglio. Chissà se la cosa ha mai portato qualche riflessione in società. È una domanda indiretta veramente senza una risposta, solo i dirigenti possono saperla. Come non citare poi il top dei rimpianti in casa Udinese, ovvero quel Luis Muriel che ora deve, almeno stando ai media, portare in alto la Fiorentina. Se ci riuscirà o meno sarà il campo a dirlo. Resta il fatto che lasciando il Friuli il ragazzo ha ripreso, seppur lentamente bisogna ammetterlo, il suo processo di crescita. Buone annate alla Sampdoria, al Siviglia non si è ambientato e ora a Firenze è pronto a sbocciare definitivamente, seppur senza ora le prospettive da pallone d'oro che c'erano dopo il primo anno in bianconero. Tanti rimpianti, che in un momento di difficoltà fanno ancora più male, vedere tanti ragazzi scoperti qua far fortuna altrove dispiace a tutti, la speranza è che ricapiti il minimo possibile, ma affinchè accada servirebbe ritrovare quella stabilità che manca e che forse è stata la versa sfortuna di diversi ragazzi.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 15 febbraio 2019 alle 08:00
Autore: Davide Marchiol
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