Sono parole taglienti quelle che mister Delneri ha rilasciato in una lunga intervista pubblicata oggi dal MV. Il tecnico di Aquileia ce ne ha avute un po' per tutti, in primis per il suo ex pupillo Thereau ma anche per i tifosi, colpevoli di criticare troppo la squadra. Parole che ci hanno fatto riflettere e chi hanno fatto sorgere in testa una domanda, ma cosa pensa veramente Gigi?

Partiamo da Thereau. Fin dall'arrivo sulla panchina tra Gigi e Cyrili era sbocciato l'amore. Parole al miele per entrambi con l'attaccante che si era spinto perfino a definire Delneri "il miglior allenatore che io abbia mai avuto in carriera". E il feeling si vedeva anche in campo con il numero 77 sempre onnipresente nello scacchiere bianconero. Non più tardi della conferenza stampa pre SPAL il tecnico lo aveva definito il vero leader della squadra e dell'attacco, giocatore insostituibile che avrebbe giocato perfino con una gamba ingessata. Poi la brutta sconfitta di Ferrara e la cessione alla Fiorentina, che ha scatenato le polemiche dei tifosi, ha fatto cambiare di colpo il giudizio di Delneri: "Siamo arrivati al punto che prima supportavamo i suoi movimenti, poi li sopportavamo. Meglio salutarsi. Meglio una punta come Maxi Lopez".

Pensiero suo o innestatogli dai suoi datori di lavoro? Forse qualche parola di troppo nello spogliatoio ha rovinato il rapporto? Ci resta il dubbio, anche perché se davvero Thereau fosse stato così un peso allora Gigi avrebbe potuto lasciarlo in panchina molto tempo fa, quando le sue performance, già a metà della passata stagione, hanno iniziato a calare. E invece no, sempre in campo e, vista l'assenza di Danilo, perfino con la fascia di capitano.

Ora la mela marcia non c'è più, è stata mandata via per salvaguardare il gruppo. E' arrivato Maxi Lopez, giocatore pronto per la A che secondo il tecnico è il giocatore perfetto per l'Udinese. L'argentino e Bajic sono quelle vere punte che i bianconeri cercavano, quelle punte che per prezzo e qualità rappresentano una scelta migliore rispetto a Falcinelli e a Pavoletti. Il loro arrivo, unito poi a quello di altri giovani speranze, non può che rappresentare quindi il mercato perfetto "Avevo chiesto alcune pedine in determinati ruoli. Pozzo l’ha fatto ora tocca a me, a Delneri". 

Passiamo poi agli obiettivi, ai tifosi e alle critiche che ovviamente si sono scatenate dopo una partenza al di sotto delle aspettative. Qui Gigi è stato chiaro: "Si sta esagerando. Ho sentito parlare di partenza drammatica. I drammi sono altri. Se ci sarà da soffrire per salvarci dovremo stringere i denti, tutti quanti. Mi piacerebbe che al nostro fianco ci fosse tutto lo stadio, anche se vedo che la sensibilità della piazza qui è cambiata: una volta faceva festa in città perché l’Udinese si salvava all’ultima giornata con un gol di Gerolin. Crescere in termini di ambizioni non è sbagliato, ma bisogna anche essere realisti". Ma non era stata la società a dire che l'asticella va alzata e che, con uno stadio del genere, si deve giocare per l'Europa? Forse avremo capito male noi, sta di fatto che la tifoseria, che il friulano Gigi lo ha coccolato e difeso, si sente rimbrottare di esagerare nelle critiche e di pretendere troppo. Una posizione strana che da uno come Delneri, che il Friuli e i friulani li conosce bene, non ci aspettavamo. Anche perché qui non si chiede di vincere ma di lottare. Nulla di più di prestazioni dignitose, se poi si arriva in alto ancora meglio. 

Che conclusione trarre? Che forse anche uno come Delneri piano piano si sta immedesimando sempre di più nell'azienda Udinese. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 04 settembre 2017 alle 13:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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