Muta di molto poco la geografia dei problemi dell’Udinese di mister Delneri, che alla prima occasione utile relativa al nuovo ciclo di partite durissime proprie dell’inizio del girone di ritorno della Serie A Tim si propone con una serie di situazioni che più o meno ricalcano quelle già novellate ampiamente nell’ultimo numero di Punto Bianconero – Settimanale. Per quanto possibile non seguiteremo quindi a tediare i nostri lettori con un fluire discorsuale trito e ritrito, ma procederemo con l’intercalare all’indicizzazione delle problematiche all’attivo dell’Udinese di oggi le nuove rilevanze poste della partita casalinga contro la Roma, augurandoci che il testo coordinato che si proporrà ai nostri lettori che approfittiamo per ringraziare possa servire per far luce in modalità gradevole sull’attuale congiuntura, sulle cose d’oggi di casa bianconera friulana. Ormai la solidità complessiva denotata dalla squadra bianconera è un dato di fatto sul quale non vi è necessità di approfondire in quanto tra le nostre righe abbiamo già avuto modo di dire che l’armonico funzionare dell’impianto tattico schierato da Delneri è un elemento ormai consolidato e notorio. Corre d’obbligo invece di focalizzare l’attenzione su quelli che sono gli elementi nuovi che si vanno a porre sotto la lente e che ora analizzeremo con ordine. Innanzitutto andiamo a parlare di quello che pare essere il più nocivo tra gli elementi nuovi di casa bianconera, ossia l’assoluta evanescenza propria di una singola partita del buon Orestis Karnezis, che fino a poco tempo fa passava per essere una icastica saracinesca e che nella partita contro i lupacchiotti ha incassato si un solo gol ma ha anche collezionato una ridda di più o meno grandi indecisioni che lo hanno reso una vera e propria incognita tra i bianconeri. C’è solo da sperare che le insufficienze tecniche palesate da Karnezis nella partita contro la Roma riguardino soltanto la singola partita, perché altrimenti il fatto di disporre di un portiere che non fornisce più come prima le massime garanzie in termini di insuperabilità non sarebbe che una davvero spiacevole tegola per mister Delneri, che comunque dispone di più che valide alternative utili in grado di dare il cambio in maniera più che degna all’estremo difensore greco. La partita del portiere non è stata comunque soltanto negativa, in quanto in specie nel primo tempo egli ha messo in mostra parte dei soliti elementi denotanti prontezza che hanno tolto le castagne dal fuoco in più di qualche situazione, con il portiere greco che in qualche circostanza si è rivelato a dir poco decisivo. Quindi non possiamo che chiosare sul tema dicendo che le nubi che si stavano addensando sul capo del portiere bianconero siano a carattere del tutto occasionale, ovvero transitorio. Le dolci note riguardano invece la difesa, che ha recuperato una certa solidità indice e sinonimo di fiducia e che ha scoperto mai come in questi ultimi giorni l’assoluta validità di un elemento come il giovane terzino sinistro Samir, che brilla grazie a numeri da favola, in grado di mandare in visibilio anche i suoi connazionali brasiliani che non sono di certo abituati a vedere un difensore esterno cosi completo come lui. In tutto simile a Marquinho che da qualche tempo ha abbandonato Udinese, in più rispetto a lui dispone di una certa fisicità e di un controllo palla in grado di mandare in visibilio le bocche buone amanti del calcio di valore. A certo campo non scopriamo di certo oggi quanto Fofana possa a pieno titolo venir definito il nuovo Pogba, essendo addirittura un giocatore più completo rispetto al francese in quanto la giovane scoperta dell’Udinese dimostra di avere qualità superiori a quelle del suo collega per quanto attiene alla fase difensiva della quale può addivenire pure un chiavistello fondamentale oltre ad essere un finissimo dicitore della fase di articolazione del gioco e rifinitura. Come dipinge il calcio lui lo fanno pochi altri oggi come oggi e quindi teniamocelo ben da conto ed in serbo come pilone intorno al quale edificare il futuro bianconero e forse una nuova stella matura per il calcio “assoluto”. Anche De Paul a centrocampo sta dimostrando di essere un punto di riferimento e possiamo con certezza confermarlo nel ruolo di candidato ad un posto di mediatore di lusso tra centrocampo ed attacco.
Lo stesso ruolo che come abbiamo già detto dovrebbe servire ad agevolare le punte, ma in questo periodo parlare di utilità ed efficacia delle punte risulta davvero un’impresa, poiché quelle che dovrebbero essere le due principali risorse umane in grado di reggere il reparto offensivo sono inspiegabilmente scemati verticalmente a livello di rendimento sino a diventare, davvero inspiegabilmente, degli autentici ectoplasmi. Scusateci per il livello di esplicitazione usato qui, ma lo stupore per il fatto che l’Udinese non può praticamente beneficiare dei servigi e del supporto dei due attaccanti che sono letteralmente scomparsi dalle scene più edificanti è davvero vivido. Nell’attesa di sapere se e quando i due avanzati bianconeri potranno ritornare ad essere alla causa comune bianconera passiamo a mettere in evidenza quale sia l’altro ulteriore problema residuo che attiene all’intera squadra bianconera, da qualche tempo insufficiente dal punto di vista dell’intensità e delle energie fisiche, visto che pure nella partita contro la Roma l’Udinese ha garantito un rendimento che rispecchia soltanto il cinquanta percento, quindi la metà, del potenziale totale che dovrebbe essere disponibile. C’è quindi ancora molto da lavorare sull’autonomia di rendimento dal punto di vista fisico dell’Udinese, che non può permettersi il lusso di restare per un intero tempo in balìa dell’impetuosità avversaria, pur in considerazione dell’assoluto valore degli avversari che di questi tempi si avvicendano al cospetto dell’Udinese, che saranno assolutamente di rispetto sino a marzo inoltrato come sappiamo. L’Udinese deve correre di più garantendo la copertura dal punto di vista “territoriale” di tutto il campo, e deve farlo per l’intera partita, e quindi non solo per un tempo. Urge quindi garantire maggiore autonomia fisica e nelle gambe all’intero gruppo bianconero, intensificando la preparazione visto che il bello del campionato viene proprio ora e l’Udinese non può continuare a rendere solo a mezzo servizio. Bisognerà prepararsi migliormente e magari dimostrare in partite come quelle contro Empoli e Milan che si hanno i polmoni e le gambe per stare al passo delle altre formazioni, altrimenti cade il palco e tutto quanto di buon scritto a livello tattico sino ad ora viene azzerato dalle note sulla scarsa condizione fisica, che non può rappresentare certo un elemento a favore di una squadra che deve ottenere ancora il lasciapassare di molte grandi che in partita corrono molto di più, prima di ritenersi salva. Urge correre ai ripari con il lavoro sul campo al Bruseschi, in quelle che per l’Udinese si riveleranno le lunghe settimane della certezza di esserci. Sotto ogni punto di vista. Poi, e solo poi, vengono i conti relativi alla classifica, che se tutto funziona dovranno viaggiare di pari passo con un esito sufficientemente favorevole ad una squadra come l’Udinese. Che già ora sta praticamente al suo posto e livello di merito in classifica, e che una quindicina di punti per mantenere il passo distribuiti sulla bellezza di nove gare utili li può sicuramente fare. Raccogliendo anche di più rispetto alle attese, forse, alla fine della fiera.
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