Intendiamoci: non è stata una passeggiata l’83-74 con cui la GSA ha piegato la Bertram Tortona al termine di quaranta appassionanti minuti.

L’inizio per i ragazzi di Lardo è da incubo: dopo 5’ del primo periodo, il punteggio recitava 7- 20 con Derthona che non sbagliava un colpo e Melvin Johnson già a quota 9 (Garri 5).

Lardo chiamava due timeout, Udine scioglieva misura e finalmente iniziava a giocare: -8 dopo il primo quarto, +2 a metà gara e + 12 al 30’.

Il periodo finale vede Tortona produrre il massimo sforzo per rientrare, ma Udine controlla con calma e sfrutta le rotazioni lunghe (a differenza degli ospiti), chiudendo con tranquillità.

Mercoledì si gioca gara-2, e sarà ancora più difficile: adesso le due formazioni si conoscono ancora meglio e si dovrà, da parte bianconera (friulana), evitare partenze ad handicap.

Ci sono alcuni elementi di assoluta conferma, per coach Lino; altri invece piacevolmente sorprendenti.

Inusuale la media da oltre l’arco: 43% e una realizzazione in più di Tortona (10 a 9); discreto il 73% ai liberi; abitale il 46% da due, con un 45% globale che sa di testa già in pieno nella post-season.

Solita difesa, invece: Ciccio e Chris soffrono contro un indomabile Garri, doppia doppia per lui, ma alla fine abbozzano limitando i danni; controllano meglio Sorokas, e con i compagni vincono la lotta al rimbalzo con un netto 44-33. Sugli esterni buono il lavoro del tag-team Raspino, Bush, Dykes che limita Johnson a 11 punti negli ultimi 35’ di gioco; in particolare l’ex-Forlì mette a referto un 3/7 non lusinghiero al tiro pesante: certo non da lui il quale, comunque, trova degli sprazzi di classe assoluta con qualche canestro da copertina.

Meno pesante del solito l’apporto di Mirza Alibegovic e del triestino Spanghero, imprecisi dalla lunga (1/9 nel combinato disposto) e spesso poco concentrati in difesa.

E Udine? Ha sfruttato fisicità, energia, entusiasmo di Benevelli e Bushati usciti dalla panca; ha rimontato, nel primo e specialmente nel secondo periodo, punto su punto mettendo il naso avanti al 19’ per non lasciare più il volante della gara; abbracciamo morbidamente, col solito cachemire, Rain Veideman relegato a ruolo di motivatore, ma la coppia stellestrisce Troy+Kyndall mette a referto 40 punti, 16 rimbalzi, tanta energia nel trascinare la squadra, una serie di triple decisive per allungare il divario in doppia cifra durante il terzo quarto, chiuso 24-14.

Udine ha decisamente meritato: tolto il parziale iniziale, la GSA ha vinto 76-54 quando si è tolta di dosso la ruggine dell’emozione, che attanagliava menti, gambe, mani dei bianchi di casa; ha meritato coach Lino, che anche in virtù di una squadra profonda ha nettamente vinto il duello contro Lorenzo Pansa. Questi ha cercato di allungare la zone press già nella metà campo friulana, sulla scorta di quanto fece coach Pilla nella vittoriosa gara trevigiana contro Udine: peccato che in posizione di ‘1’ oggi ci siano Troy e Bush, che la palla la portano su con calma ma senza perdere tempi di gioco, permettendo all’attacco di usare almeno una ventina di secondi.

Ancora molte le palle perse (13) condensate però in gran parte all’alba della gara; discutibile qualche scelta offensiva, quando Caupain trova in area Mortellaro, o Ferrari i quali riaprono per il contropiede avversario invece che rifiutare l’extrapass e sfidare Garri, Sorokas e Quaglia nell’uno contro uno.

Piccole cose: domani di certo ci saranno video a supporto con i quali evitare inutili sprechi.

MVP della gara? Sarebbe semplice dire Dykes, o Caupain: io invece nomino Lino Lardo. Ne ha sentite tante, quest’anno, quando troppi ne mettevano in dubbio le qualità. Stasera ha condotto dalla panca la rimonta, con calma e determinazione, senza trascendere nell’esagitazioni che invece hanno spesso fatto perdere lucidità al collega Pansa. In particolare su una palla contesa a fondo campo, assegnata a Udine dopo un dubbio tocco di Johnson contro Mortellaro, il coach piemontese si è esibito nel ballo di San Vito, che non ha misteriosamente meritato un fallo tecnico da parte della terna arancione.

La quale, per inciso, nomino come peggiore in campo stasera. Confusionaria, farraginosa, senza un metro arbitrale decente; non vedono una violazione di passi di Sorokas evidente ad occhio nudo persino a Cavazzo Carnico; sanzionano sospiri a Mortellaro e Garri, ma non vedono un fallo clamoroso su Benevelli da tre e lo stesso fanno, nel finale, quando Bush sfrutta la loro indecisione e marca durissimo Johnson. Sono parsi i più emozionati del lotto, gli do il beneficio dell’agitazione per una Post-season che forse ne ha attanagliato i fischietti.

Udine vince, viva l’A.P.U. e testa già a gara-2. Sarà dura, ma andare a Voghera sul 2-0 si può. Forse si deve, ma di certo saranno tutte battaglie durissime.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 01 maggio 2018 alle 09:15
Autore: Franco Canciani
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