Sono arrivato al Carnera con l’umore peggiore: roba personale, poi il vicepresidente del Kleb Ferrara, mio coetaneo, che lascia questo mondo seguendo la sua squadra; soprattutto la sensazione che l’Urania Milano fosse, a questo punto, la formazione più difficile da affrontare.

Senza Raivio, con un Lynch in condizioni lontanissime dall’ottimale, la squadra di coach Villa (rumorosissima la sua panchina) si fa beffe di Udine e della sua ‘difesa’, se mi permettete questo eufemismo, trovando tantissimo dai suoi pretoriani italiani: Andy Benevelli ne mette 16, con due triple esiziali e una presenza mai vista a Udine; lo pareggia Gherardo Sabatini, bucaniere della categoria, che piazza tre tiri pesanti ed un numero indefinito di assist; ‘Teo Montano a 27 anni sembra finalmente aver trovato l’ambiente giusto, come ai suoi promettenti esordi alla Effe. Sono però i punti pesantissimi di Piunti, Pagani, Negri e soprattutto di Bianchi a far pendere la bilancia dalla parte ospite.

Udine? La peggiore partita cui io abbia assistito da anni a questa parte. Inesistenti in difesa, avrebbero dovuto capire prima il metro arbitrale molto permissivo (anche se onestamente più severo con i domestici), lasciar da parte la superiorità tecnica apparsa evidente nel convulso quarto finale e lottare sui palloni fin dall’inizio. Invece Lynch nel primo quarto, Bianchi nel secondo e negli ultimi minuti dell’ultimo, Sabatini e Montano senza soluzione di continuità hanno messo a nudo i problemi di questa squadra.

Non sto parlando di valori individuali o di squadra: parlo di livello raggiunto. L’OWW gioca molto d’impulso, basando le proprie fortune più sul talento immenso di alcuni suoi giocatori che sull’applicazione di quanto studiato e provato in settimana. Questione di concentrazione: altrimenti la difesa non avrebbe fatto acqua come oggi dopo aver costretto nei tre quarti finali Verona a tiri forzatissimi.

Oggi, invece, Milano ha avuto una serie infinita di tiri aperti, dovuti principalmente al fatto che su Montano e Sabatini si è difeso con moderata intensità; Urania ha perso sei palloni, segno che la pressione portata dai friulani non è sempre stata insopportabile; nel primo tempo, poi, Udine ha sofferto Lynch e Piunti, ma anche Benevelli, sotto le plance dove Beverly, Zilli ma anche Gazza avrebbero dovuto spadroneggiare. Nel primo quarto Lynch mette dieci punti con due 2+1, nessuno gli ha preso la targa. Negli altri quarti sparisce salvo realizzare due tiri liberi alla fine decisivi.

Sarebbe facile pensare che perdere sul filo di lana una gara dove l’avversario ha giocato meglio è in fondo cosa positiva: io oggi non riesco ad essere di questo avviso.

Per me Udine sarà squadra quando riuscirà a vincere gare contro avversarie magari non dotatissime di talento diffuso, ma capaci di giocare alla pallalcesto, a volte anche in maniera sporca e cattiva, adeguandosi, quando la performance non è massimale, al livello avversario.

Va bene, semplifico: ci vogliono cuore ed energia. Anche nel basket. Oggi riesco a salvare ‘Basiliano’, che non sarà il più forte dei nostri ma ci mette sempre tutto sé stesso.

Dagli altri mi aspetto di più. Mi aspetto altro dalla prova indifendibile di oggi.

E domani carbone. Non so se si allenino o meno, forse dovrebbero pensarci. Perché domenica prossima si scende a Forlì, seconda forza del campionato. Un campionato, nel nostro girone, ancora imbastito e nel quale Udine ha perso l’occasione di staccare le altre, accodandosi a Ravenna, Mantova e Forlì.

Si vede che ancora non ci sono le condizioni. Perché la pallacanestro è altro da quello visto oggi pomeriggio da parte friulana.

E nessuno si permetta di contestare il pubblico: ammirevole sino in fondo, pur non avendo avuto dal parquet l’energia per essere trascinato.

Lavorate. Allenatevi: non siete fenomeni, né pippe. Fatevi questa doccia di umiltà e tornate in campo consci delle vostre possibilità, ma anche del fatto che se non giocate al 100% le buscate.

Da qualsiasi avversaria.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 05 gennaio 2020 alle 22:07
Autore: Franco Canciani
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