Dopo la bruciante sconfitta contro il Chievo, questa sera si torna subito in campo alla ricerca del riscatto. Al Friuli arriva una big del nostro campionato, la Fiorentina, rilanciata nell'entusiasmo e nelle ambizioni dopo la vittoria al Franchi contro la Roma. Se l'altro giorno scrivevamo che non si doveva dare per scontata la vittoria contro il Chievo, oggi affermiamo con convinzione che l'Udinese contro la Viola non parte già sconfitta. Contro le grandi infatti i bianconeri si sanno esaltare, i problemi maggiori si sono visti contro le medio piccole, in quelle partite considerate alla portata. Di esempi ne abbiamo avuti tanti, basta guardare alla passata stagione quando la salvezza si ottenne non contro le piccole ma contro due colossi, proprio la Fiorentina e il Napoli. 
Vincere, sì ma come? Sicuramente non barricandosi dietro. Lo ha detto anche Iachini, difendersi e basta è un grave errore da non commettere più. Serve osare, senza paura e timore. Non più allora quel baricentro bassissimo con centrocampisti e attaccanti schiacciati a ridosso dell'area di rigore ma squadra votata all'attacco per far male ad una difesa viola che concede sempre qualcosa. 
Dopo Widmer mancherà però un'altra pedina importante, Hallfredsson. L'islandese, che aveva dimostrato di essere uno dei più in forma, è costretto a rimanere ai box a causa di una lesione. Senza di lui l'equilibrio del centrocampo traballa pericolosamente.

A Iachini tocca trovare una soluzione e perché non un Jankto che da settimane scalpita in panchina. Quel ruolo è il suo e gli va data una chance per dimostrare tutto il suo valore. 
A questa squadra servono nuovi stimoli che possono arrivare dalla panchina. Dentro allora Stipe Perica. Il croato è come un leone in gabbia che aspetta solo il momento di essere liberato per sbranare l'avversario. Lasciarlo fuori, per l'ennesima volta, sarebbe follia. E perché no anche Adalberto Penaranda? Il talento arrivato dalla Spagna tra l'entusiasmo dei tifosi sembra essere già finito del dimenticatoio. 
A Iachini le scelte. È lui sente il termometro dei giocatori. Gli errori però commessi contro il Chievo non devono essere ripetuti.
 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 21 settembre 2016 alle 12:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print