>L'avevamo lasciato tra i fischi dei suoi tifosi dopo la mancata consacrazione e le prestazioni irritanti dello scorso anno, beh a quattro mesi di distanza il mondo si è ribaltato, perchè adesso Rodrigo De Paul trascina l'Udinese da vero leader e finalmente dimostra di meritare quella maglia numero 10 di un certo Totò Di Natale. 
Fa strano pensare che l'estate bianconera si era aperta con una richiesta di cessione dello stesso argentino, confermata pubblicamente da Pradè, che successivamente, insieme al tecnico Velazquez ha saputo lavorare da psicologo con Rodrigo, convincendolo a rimanere per dimostrare prima ai friulani di essere un giocatore vero e direi che questo inizio di campionato sta mettendo in mostra il vero Diez, quello tanto voluto e aspettato ma allo stesso tempo criticato per mancata cattiveria e continuità, beh adesso queste mancanze è ora che tutti inizino a dimenticarsele. 
I numeri dell'argentino sono spaventosi, cinque partite, quattro gol e un assist al suo compagno di merende Kevin Lasagna, ma oltre ai numeri ciò che rende contento tutto il popolo bianconero è il fatto che l'ex Valencia abbia finalmente deciso di lasciare lo specchio a casa la domenica, adesso RDP10 è cattivo, decisivo, concreto, quando tira spacca la porta, come ieri in quel di Verona, in cui, oltre al missile che ha sbloccato la gara, ha deliziato la platea con lanci, numeri e tocchi di alta scuola, nessuno fine a sè stesso, ma tutti importanti, dai suoi piedi fatati partono tutte le azioni pericolose dell'Udinese di quest'anno e per completare l'opera, adesso Don Rodrigo fa anche il terzino all'occorrenza, mettendo in evidenza una sinergia con il ritrovato Samir davvero molto interessante. 
Ci sono volute due stagioni, ma come si dice, l'attesa aumenta il piacere e finalmente adesso possiamo goderci un giocatore rinato, che gioca divinamente a calcio, che trascina i suoi compagni, insomma, l'Udinese torna ad avere un vero numero dieci e mamma mia come piace questo DIEZ. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 24 settembre 2018 alle 16:00
Autore: Stefano Fabbro
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