Mi sono potuto godere per anni le magie di Totò Di Natale, e per questo mi ritengo un privilegiato. Non ho avuto però la fortuna di vedere giocare Zico dal vivo, solo qualche vecchio filmato recuperato da polverose cassette o da internet. Ne sento ancora oggi però la sua grandezza come giocatore e come uomo, la respiro in ogni suo messaggio, in ogni suo riferimento, nonostante siano passati più di trent'anni dal suo arrivo in bianconero. L'emozione, che leggo negli occhi quasi lucidi di chi mi racconta quelle incredibili domeniche allo stadio, mi fa capire quanto questo giocatore fosse straordinario, quanto a Udine per due stagioni si visse un vero e proprio sogno.

Udine, non Milano, non Torino, nemmeno Barcellona o Madrid. Zico giocava qui. Si allenava al Moretti e la domenica, vestendo il nostro bianconero meravigliava il mondo intero. Qualcosa di impossibile in provincia, qualcosa che può accadere soltanto in un film, uno di quelli americani in cui alla fine gli eroi portano alla vittoria i più deboli contro i più ricchi e potenti. 

Quella di Zico è stata una favola che verrà tramandata di generazione in generazione. Anche io racconterò un domani ai miei nipoti di aver avuto la fortuna di conoscerlo di persona, di poterlo intervistare. Ne conserverò gelosamente per sempre l'autografo.

Ieri, lo ammetto, quando ho ascoltato le parole di Pelé, non uno qualunque ma la leggenda per eccellenza del fútbol, che incoronavano il Galinho tra i più grandi di tutti i tempi mi sono venuti i brividi. O'Rey che parla di Zico e di conseguenza anche di Udinese, di noi, dicendo che qui si vide il meglio del calcio in assoluto. Incredibile solo a dirlo.

Udine sul tetto del mondo grazie ad un giocatore. Ma Zico è stato, e continua ad esserlo oggi, molto di più di un campionissimo. La sua gentilezza, la sua bontà, il suo affetto per questo angolo di terra storicamente dimenticato e bistrattato lo hanno fatto entrare nel cuore della gente. Vederlo oggi mandare messaggi di affetto ai furlans, regalargli un abbraccio in un momento così difficile come quello che stanno attraversando, è qualcosa di speciale che ti fa capire chi era veramente Arthur. Per questo voglio dirgli grazie, grazie di ricordarsi sempre e comunque di noi, del Friuli.

Zico e l'Udinese, un legame indissolubile che andrà oltre il tempo, oltre la storia. Un amore fortissimo che nulla e nessuno potrà cancellare. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 25 marzo 2020 alle 12:03
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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