Ottima prova dell'Udinese in casa dell'Inter. I bianconeri pareggiano 0-0 contro i nerazzurri, al termine di una partita dai due volti: grande primo tempo per i friulani che nella ripresa si fanno schiacciare, ma si salvano anche grazie alle super parate di Simone Scuffet. Questa Inter-Udinese Da Zero a Dieci:

ZERO - I gol fatti. Nonostante l'ottimo primo tempo, i bianconeri non riescono a trovare la via del tiro, se non sul finire della frazione, con un paio di spunti di Bruno Fernandes. Con un po' più di convinzione nella trequarti avversaria forse portare a casa il bottino pieno non sarebbe stato impossibile.

UNO - Scuffet. Anche se Simone indossa il 22, l'uno è il simbolo del portiere e il talento bianconero, orgoglio friulano, è anche, non è azzardato dirlo, il simbolo del portiere del futuro. Inoperoso nel primo tempo, nella ripresa Scuffet si mette in mostra su un altro palcoscenico importante dopo l'Olimpico, lo Stadio Meazza. Un paio di interventi miracolosi e salva-risultato che regalano alla difesa tanta sicurezza. Chissà che Prandelli non abbia preso nota per la sua Nazionale...

DUE - Le gare senza subire gol. Sarà anche merito di Scuffet, ma nelle ultime due gare la difesa, si è sempre fatta trovare pronta. Superlativa la prova di Heurtaux che chiude ogni spazio ed avvia l'azione anche con delle galoppate lungo la fascia destra, Danilo come sempre fa il suo compito, mentre Domizzi con quell'intervento in rovesciata sulla linea fa capire, a chi non lo avesse ancora fatto, perché è da sempre uno dei punti fermi della squadra di Guidolin.

TRE - Il numero di maglia di Allan. Il brasiliano è ovunque: corre a destra e sinistra, su e giù, mettendo in campo quella grinta che l'ha contraddistinto sin dal suo arrivo in bianconero e che gli ha permesso di entrare nel cuore dei tifosi. Chiunque passi dalle sue parti è costretto a lasciare il pallone. Se riuscisse a migliorare anche in fase offensiva, non avrebbe nulla da invidiare ai top-player del nostro campionato.

QUATTRO - I giorni per preparare la sfida contro il Catania. I rossoazzurri, dopo le ottime stagioni passate, sono con un piede in Serie B e si presenteranno ad Udine per provare il tutto per tutto. Proprio per questo la gara contro gli etnei potrebbe nascondere delle insidie per gli uomini di Guidolin che vogliono aggiungere altri punti ad una classifica sempre più tranquilla.

CINQUE - I punti che mancano per arrivare a 40. La classifica, come si diceva in precedenza, è sempre più tranquilla, ma per ottenere la salvezza matematica bisogna superare i 40 punti in classifica. Al momento l'Udinese è a quota 35 e fare 5 punti in 8 gare non sembra un'impresa incredibile, nonostante il calendario non sia proprio facile.

SEI - Il voto di Bruno Fernandes. Abbiamo visto prove migliori da parte sua, ma Bruno è il simbolo dell'Udinese che ieri è riuscita a strappare un punto a San Siro. Grande, grandissimo sacrificio per la squadra, primo a difendere e primo a contrattaccare, il portoghese ha lottato anche con i crampi, unico "avversario" in grado di fermarlo.

SETTE - Il voto di Guidolin. Il mister aveva preparato al meglio la gara, con un'Udinese molto alta nel pressing e che nel primo tempo avrebbe meritato anche qualcosa in più del pari. Nella ripresa la squadra cala e lui, con l'intelligenza che da sempre lo contraddistingue, decide di passare alla difesa a quattro, per limitare gli attacchi nerazzurri. Ennesima soddisfazione per lui che, presentatosi a San Siro con ben 8 giocatori su 11 nati negli anni '90, riesce a mettere in difficoltà una squadra ben più esperta.

OTTO - Il voto alla stagione di Pereyra. L'argentino partita dopo partita è diventato il vero punto fermo del centrocampo bianconero assieme ad Allan. Anche ieri ha corso per tutta la gara per cercare di recuperar palla e farsi subito trovare in zona pericolosa, fino ad uscire esausto negli ultimi minuti. Non c'è da meravigliarsi se gli occhi delle big sono su di lui, ma, vedendo le grandissime prestazioni del Tucumano, le pretendenti sono avvisate: non sarà semplice strappare Pereyra all'Udinese.

NOVE - Il numero di maglia di Muriel. Il colombiano non sembra più lui e forse è l'uomo che è mancato maggiormente in questa stagione. Superati i problemi fisici, Luis deve sbloccarsi psicologicamente e forse basterebbe ritrovare la via della rete per farlo. Ieri non ha avuto molte opportunità, ma ha lavorato molto per la squadra, facendo quel "lavoro sporco" che non è abituato a fare. Probabilmente ha bisogno di giocare con più continuità, ma Guidolin non può garantirgli il posto da titolare, soprattutto dopo aver ritrovato i gol di Di Natale. Luis sogna un mondiale da protagonista, ma prima deve ritornare a far sognare i tifosi bianconeri, come fatto nella seconda parte della scorsa stagione, e sicuramente ha le carte in regola per farlo.

DIECI - Totò Di Natale. Come da consuetudine ormai, l'ultimo numero della lista corrisponde a Di Natale. Questa volta il grande Totò non scende in campo, ma dalla panchina incoraggia, consiglia e guida i suoi compagni come solo un grande capitano può fare. Totò ormai non è più un ragazzino, quindi non riuscirebbe a reggere 3 gare in 8 giorni e perciò stavolta deve accontentarsi di vedere i compagni dalla panchina. Del Piero e Signori sono ancora a +1, ma il tempo per raggiungerli e superarli c'è e Totò lo sa. Intanto comunque studia da allenatore accanto ad un grande maestro come Francesco Guidolin.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 28 marzo 2014 alle 10:00
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @@FDigilio
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