L'Udinese cambia allenatore, l'ennesimo di questi ultimi maledetti anni. I Pozzo tornano indietro di trent'anni quando, appena entrati nel mondo del calcio, divoravano un allenatore dopo l'altro. Via Nicola, l'esperto di salvezze chiamato a subentrare in corsa a Velazquez ma che ora per la società non dava più quelle garanzie necessarie per continuare, e dentro Tudor, al ritorno sulla panchina bianconera a quasi un anno di distanza. Ma perché si è arrivati a questa scelta, perché proprio ora che i bianconeri avevano dato qualche segnale di vita contro il Napoli? Stando a quanto affermato oggi in conferenza da Pradè, il quale si è caricato per l'ennesima volta il peso di tutte le scelte sulle proprie spalle, i motivi sarebbero sostanzialmente tre.

1) ELETTROSHOCK Via Nicola per mandare una chiaro segnale a tutto l'ambiente bianconero, ai giocatori in primis. L'Udinese rischia grosso e forse più di qualcuno in squadra non se ne è ancora davvero reso conto. La B sarebbe una catastrofe, la discesa va evitata a tutti i costi. Per questo motivo era necessario un altro cambio di allenatore, per far capire che l'aria che tira è di tempesta. Tudor, il duro, per mettere in riga i giocatori, Tudor la scossa, per elettrizzare un'Udinese che da scarsi segnali di vita.

2) CAMBIARE MENTALITA' Alla società non è affatto andata giù la prestazione arrendevole contro la Juve nella quale la squadra è stata a tratta ridicolizzata. L'ultima di una lunga serie di partite non giocate, di partite perse già nel tunnel degli spogliatoi (quella con la Samp è un altro esempio). Chi comanda ambisce ad avere una squadra capace di lottare su tutti i campi, una squadra che almeno ci prova, una squadra che non si limita ad un atteggiamento passivo, ad una mentalità difensiva. Nicola non è mai riuscito a dare alla squadra uno spirito vincente, anche nelle vittorie i bianconeri hanno sempre fatto difficoltà, giocando quasi sempre in apnea. Tudor allora per dare una mentalità più offensiva, per osare di più, per mettere in campo una Udinese a trazione anteriore.

3) MENO PUNTI DEL PREVISTO Da Nicola ci si attendeva un rendimento migliore e invece l'Udinese ha continuato un trend assolutamente mediocre. Nel momento del primo cambio, quando si cacciò Velazquez, all'ex tecnico del Crotone venne chiesta una cosa precisa, fare punti. Missione compiuta soltanto a metà e troppe occasioni perse. Le dirette concorrenti per la salvezza corrono, fanno punti e l'Udinese, se non vuole finire in B, deve per forza avere una media punti a partita superiore.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 21 marzo 2019 alle 18:29
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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