Francesco Guidolin è stato senza dubbio l'allenatore simbolo del decennio in casa Udinese. Il tecnico di Castelfranco Veneto, ora commentatore per DAZN, è tornato sulla sua avventura friulana in un'intervista concessa ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole:

“Posso essere soddisfatto della mia carriera: ho vinto la Coppa Italia a Vicenza, ho ottenuto tre promozioni in A con Vicenza, Palermo e Parma, sono andato otto volte in Europa con Udinese, Palermo, Vicenza e Bologna. La squadra più bella? L’Udinese del 2010, con Sanchez, Asamoah, Di Natale, Handanovic, Inler. E poi il Palermo 2006-07“.

 "Perché sono fermo da diverse stagioni? È stata una mia scelta. L’esperienza allo Swansea è stata gratificante. Lavorare in Premier è il sogno di tutti gli allenatori. Mi hanno cercato diversi club, ma per tornare ad allenare serve un progetto che mi dia entusiasmo. La parte finale della carriera deve essere come voglio io: condizioni giuste e un fascino particolare“.

 “Modello Pozzo? Gli anni europei vissuti dall’ Udinese hanno forse stravolto la realtà: la dimensione di partenza deve essere sempre quella di conquistare i 40 punti per salvarsi. Al Watford non so che cosa sia capitato, ma la Premier è il campionato più competitivo al mondo. Se i Pozzo mi avessero proposto di allenarlo avrei sicuramente accettato di parlarne: lavorare in Premier è stimolante. Ma io, per dire, sono affascinato anche dalla Championship. Ci sono stati un paio di contatti con il QPR, ma non hanno avuto seguito“.

“Rapporto con i Pozzo? Penso che il rapporto sia stato in parità: io ho dato moltissimo e loro nei momenti più difficili, come nel 2010, quando conquistai solo un punto in cinque gare, mi hanno sempre sostenuto. Non dimentico che ad un certo punto mi dissero che avrei potuto essere l’allenatore dell’Udinese per molti anni. Se c’è mai stata la possibilità di ritornare in bianconero? Ci sono stati contatti indiretti, ma dopo tanta strada condivisa, avrei potuto parlare solo con la famiglia Pozzo“.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 31 dicembre 2019 alle 10:53
Autore: Jessy Specogna
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