Non facciamoci ‘abbagliare’ dallo score (7-8) di Imola: quella di Di Paolantonio è formazione pericolosa, che segna 81.3 punti a gara (quanto Udine, più o meno), subisce molto e in generale risulta un ensemble scomoda per l’A.P.U.

Non parlo solo dell’andata, quando dopo un primo tempo (al solito) di gran spessore fu un parziale devastante fra terzo e quarto periodo a creare il solco decisivo; parlo in generale di una squadra che distribuisce punti fuori e dentro il colorato, con due totem italiani (Rossi e Simioni) che mettono a referto un combinato di venti punti e nove carambole ad allacciata d’All Star; con una coppia di americani stile-usato-sicuro, formata da Raymond (quasi venti pezzi e sette rimbalzi a gara) e Bowers (13 + 4); una pattuglia di italiani di categoria, capitanata dai figli d’arte Fultz e Crow, completata da Magrini e Montanari che all’andata segnarono prestazioni oltre le propria media.

Udine però non può né deve fermarsi alla vittoria contro Treviso, la quale comunque (al netto delle assenze avversarie) ha reso una GSA che ha mostrato la solita tempra offensiva, accoppiata ad una qualità troppo spesso mostrata solo ad intermittenza; resta l’amaro in bocca per un traguardo, le prime quattro piazze in classifica, ampiamente alla portata ma scemato per troppe pause di riflessione durante i match.

Imola, in questo senso, rappresenterà un banco di prova importante prima di mettersi in viaggio per andare a salutare Rain e Tommy, nella trasferta-da-vincere in casa dei fratelli mantuani.

Un banco di prova: Udine deve continuare a difendere duro come domenica scorsa, e le proprie bocche da fuoco a sparare non più a salve, esercizio tutt’altro che impossibile da raggiungere. Con trenta punti a disposizione forse la Fortitudo è irraggiungibile, e con essa la promozione diretta in massima serie: ma non ho visto, nelle forze delle avversarie ai posti di riguardo, particolari segnali di superiorità. A proposito: dopo essere stato brutalizzato da Lollo Penna e Trevis (in difesa), lo sbandierato e poi discusso Maalik Wayns è stato giubilato, con i trevigiani pronti a guardarsi in giro per la sostituzione. Troppo discontinuo il bielorusso/americano: amici spagnoli mi hanno confidato che gli stessi dubbi hanno spinto la Joventùd a non confermarne il contratto per la stagione in corso. Wayns è stato offerto a mezza A2, ma il costo eccessivo lo ha reso obiettivo non così appetibile.

Pazienza: mi tengo stretto Marshawn e Powell, entrambi alle prese con infortuni fisici che (ne sono certo) non ne impediranno l’arruolamento domenica sera, alle sei della sera, quando il Carnera si vestirà al solito di festa per accogliere i propri bianchineri.

Fischieranno Maschio, Costa e Giovannetti cui chiedo un arbitraggio normale. Niente di più.

Radiocronaca ‘sui generis’ della strana coppia Pontoni/Canciani, sulle web-frequenze di EffeRadio. Vogliateci bene quanto ne vogliamo noi a Voi. E vogliatene ancora di più all’A.P.U.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 12 gennaio 2019 alle 10:58
Autore: Franco Canciani
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