Crudele.

Crudele che proprio a 24 ore da quando scrivevo di critiche giuste ma tifosi troppo poco pazienti la GSA offra la propria prestazione casalinga peggiore.

Crudele che in un campionato livellato ma con gerarchie abbastanza determinate, la GSA conceda quattro punti a Bergamo, squadra generosa ma non trascendentale.

La squadra di coach Sacco esce meritatamente vincitrice, stasera: per chi non l’avesse notato, il miglior marcatore della formazione orobica, Hollis, è rimasto in panca per tutta la gara. Ci ha pensato Gelvis Solano a non sbagliare nulla dal campo (qualche errore dalla lunetta), segnando il buzzer beater che ha cambiato la gara (dal -6 al -2 in una sola azione, dopo l’1/2 dalla lunetta di Laganà). E prima di lui, in un primo quarto in trance, Fattori, che con 14 punti e il 100% dal campo (meno preciso dalla lunetta) ha permesso a Bergamo di chiudere quel periodo avanti 20-12. Dico trance, perché nel resto della gara Giovanni farà 1/11 al tiro e due violazioni di passi che neanche all’oratorio. Davanti a lui, comunque, mi tolgo il cappellaccio e gli faccio i complimenti. Sinceri.

Udine l’aveva però sistemata: a pochi secondi dalla fine era avanti di sei guadagnandosi ripetutamente occasioni per chiuderla del tutto. Avrebbe dovuto chiuderla, completando una rimonta materializzatasi nella ripresa: e invece?

Invece niente. Niente: perché se nessuna delle due squadre ha mostrato schemi offensivi guardabili, Udine ha mostrato la solita bassissima fluidità nella metà campo avversaria; Bergamo, invece, (ho controllato) un 52% da tre punti non l’aveva registrato mai, né credo gli ricapiterà. Tranne stasera, e ben gliene incolse.

La fortuna, infatti, te la devi andare a cercare: e i gialloneri ospiti lo hanno fatto, uscendo dal Carnera fra gli applausi.

Arrivati al supplementare, era abbastanza chiaro che l’inerzia era ormai tutta dalla parte di Sacco e soci; Udine non può santiare troppo per una direzione di gara modesta (dubbio il cambio di chiamata sull’ultima e decisiva azione, con palla assegnata a Bergamo dopo l’intervento del lontanissimo terzo arbitro), con Lardo che si intratteneva a discutere ben oltre il gong del 45’: quando una pretendente ai playoff incontra la terz’ultima e gioca così, può pretendere poco. Ben poco.

Mi hanno deluso: mi rifiuto, stasera, di stilare graduatorie, pagelle, di dare giudizi. Semplicemente una pessima figura. Uno spot per il pattinaggio artistico, ché la pallacanestro è altra cosa. E la GSA, quest’anno, è stata in grado di mostrarla.

Non credo, come penso intendessero i ragazzi del Settore D nel fitto conciliabolo col coach, che la squadra non si sia impegnata: credo invece siano tutti un po’ confusi, da Lardo in giù. Non l’ho ascoltato, stasera, preferendo andarmene ad una veglia Pasquale che potesse continuare la penitenza iniziata con una gara di rara modestia tecnica. Di certo ci saranno ragioni fisiche (anche oggi Nobile zero minuti, Pinton sette, Ferrari otto, Ciccio nove e Chris mezz’ora dentro, fino ad uscire perché non ne aveva più) ma la gestione degli ultimi secondi, lo ripeto, l’ho capita poco. Anzi pochissimo.

Mi rifiuto di dar giudizi: meglio per tutti, soprattutto per i giocatori che probabilmente non possono, oggi, dare di più. Mi piacerebbe, ogni tanto, vedere anche i nostri giocare come Mascherpa, Solano, Fattori, Rinaldi e compagnia segnante, contro l’avversaria di turno.

Mancano tre gare, due fuori (Montegranaro e derby) ed Imola in casa; servono due punti per i playoff, ma Udine deve dare di più. di più. Fottutamente di più.

Passate una serena Pasqua di Resurrezione, amici miei della pallalcesto; abbiamo perso una gara, orrendamente gestita ed ampiamente alla portata. Adesso è tempo di pensare a noi ed alle nostre famiglie, in una giornata di riflessione a prescindere dal Vostro credo. Alle prossime gare ci si penserà settimana entrante.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 01 aprile 2018 alle 00:58
Autore: Franco Canciani
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