Di solito è molto restio alle interviste, ma quando parla non è mai banale. Gino Pozzo, figlio del patron Giampaolo, dalle colonne de Il Messaggero Veneto, ha affrontato diversi temi scottanti, come il problema giovani, che non trovano spazio nel campionato italiano, fino alle regole dei campionati di Lega Pro, e l'ipotesi della creazione delle Squadre B, avvallato qualche mese fa dalla Lega, ma poi caduta in una bolla di sapone.

Il primo argomento trattato riguarda la ricerca continua dal parte dell'Udinese di stranieri, ultimo Gomes, appena acquistato. "La nostra non è preclusione nei confronti del mercato italiano, tutt’altro. Sono le regole del nostro calcio a spingerci sempre più all’estero per garantirci un futuro roseo".
Il problema , secondo Pozzo Jr, è che mancano regole nuove, come la possibilità di allestire squadre 'B'. "È un argomento che ho già toccato pubblicamente un paio di anni fa ma adesso mi sento di dire che si tratta di una mossa necessaria per garantire, dal punto di vista tecnico, un futuro al calcio italiano, non solo a una società come l’Udinese. La maturazione dei nostri giovani è più lenta. Se un sudamericano gioca da professionista a 18 anni, un italiano riesce a farlo di media a 20-21. A questo punto che fare dei nostri ragazzi, anche di talento, per quei 2-3 anni? Mandarli in prestito nelle serie minori? Non te li fanno giocare. Oppure lo fanno ma senza badare alla crescita del giocatore".

Perché non si fanno queste riforme? "Non si tratta di convincere la Lega. In linea di massima tutti sarebbero d’accordo: meglio investire in una squadra B che sprecare tempo e risorse col torneo Primavera, dove i giocatori giovani si confrontano quasi esclusivamente tra loro. Lo scoglio è la Lega Pro e il suo presidente Macalli. Non ne vuole proprio sentire parlare delle squadre B. I problemi di sostenibilità del movimento calcio a quel livello dovranno essere affrontati prima o dopo. Io dico: ma non è meglio per una squadra della Lega Pro affrontare, anche per gli incassi, un’Udinese B, una Juventus o un Milan B piuttosto che un’avversaria senza giocatori perchè prossima al fallimento? La vecchia C sarebbe un campionato giocato da futuri campioni. I ragazzi della under 21 spagnola che hanno battuto l’Italia deve pensate abbiano giocato, escluso qualche caso isolato?".

Una riforma che danneggia le nazionalI? "No, l’Italia alla fine riuscirà sempre a proporre una rappresentativa all’altezza. Vedo piuttosto sempre meno italiani in serie A se continuerà così. Il presidente federale Abete non può solo lamentarsi per il numero sempre maggiore di stranieri in arrivo, deve anche muoversi. Prendete il nostro Granada, in Spagna. Adesso la squadra B è nella serie C locale ed è stata allestita con elementi spagnoli".

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 20 settembre 2013 alle 08:20
Autore: Marco Grillo
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