L'ex portiere dell'Udinese Fabio Brini ha fatto il punto della situazione in casa bianconera ai nostri microfoni. Queste le sue considerazioni.

Il pareggio contro la Lazio:

“Ormai diventa difficile commentare perché trovare dei difetti non dico che sia quasi impossibile, ma ormai l’Udinese ci ha abituato a grandi prestazioni sotto ogni punto di vista. Mentale, fisico e tecnico. Possiamo solo commentare e ricommentare queste splendide prestazioni. Forse per quanto visto in campo qualcosa in più l’Udinese la meritava. Ci sono delle riconferme e queste riconferme portano a pensare, con grande umiltà, che questa squadra possa stare nei piani alti. Se questa è la mentalità parlare di bassa classifica sarebbe un peccato”.

Quanto potrà durare questa Udinese?

“La sosta del Mondiale diventerà fondamentale per lavorare ancora di più a livello fisico e mentale. Forse nei trenta quaranta giorni potrebbe cambiare qualcosa. Però ormai questa è la strada che la società e la squadra hanno intrapreso, per me andranno avanti fino alla fine. Poi certo ci saranno anche delle situazioni negative perché non è pensabile che vada sempre tutto bene, però questa è la mentalità giusta”.

Beto forse più incisivo da subentrante?

“Non si può dire se Beto sia meglio farlo partire da titolare o da subentrante, sono due atteggiamenti diversi se gioca Beto o se gioca Success. Beto con me giocherebbe dal primo minuto fino all’ultimo. Anche nella partita più brutta un pallone alto giocato di testa può risolvere la situazione. Dall’altro lato però c’è Success che riesce meglio a coprire e giocare la palla per far partire gli altri. Sono due atteggiamenti che Sottil fa bene a considerare nell’ambito della gara. Se vi ricordate io dissi che l’allenatore in questo caso diventa fondamentale nel leggere la partita, quando serve una tipologia di giocatore o quando ne serve un’altra. Quando la squadra è in fase di possesso ed è nella metà campo avversaria gli spazi per Beto si restringono, in questo caso la funzione di Success diventa più importante. Nel momento in cui la squadra lavora nella propria metà campo diventa invece fondamentale Beto perché nella sua progressione può lavorare negli spazi. Contro la Lazio l’Udinese ha fatto la sua partita, ha aggredito ed attaccato, chiaro che c’era qualche spazio in meno per Beto. O sei un fenomeno negli spazi stretti e negli uno contro uno, ma lì allora sei Zico o Maradona.

Possono giocare insieme Success e Beto?

Non è impensabile, verrà il momento in cui Sottil cercherà un modo per dare ancora di più alla squadra, credo stia pensando a come schierare la squadra anche utilizzando Deulofeu, Success e Beto, penso stia ragionando anche sullo stesso Samardzic, secondo me possono lavorare tutti e quattro insieme. Devi trovare però un equilibrio. Oggi la squadra lavora di più nella metà campo avversaria e gioca di più in verticale, questo significa che Walace che sta davanti alla difesa si muove di più ed è più veloce nella trasmissione della palla”.

Samardzic, Beto, Deulofeu e Success insieme:

“Noi abbiamo visto Pereyra che fa il quinto di centrocampo. Un ruolo che aveva fatto solo agli inizi. Secondo me anche Deulofeu potrebbe giocare benissimo sugli esterni per le qualità che ha. Nel momento in cui ti togli dalla testa qualunque negatività o pensiero sulla classifica lavori diversamente. Credo che Sottil stia pensando a un qualcosa per sfruttare al meglio questi quattro giocatori. Non dico già entro Natale, ma qualcosa dopo potrebbe succedere”.

La mentalità di questa Udinese:

“Bisogna esaltare chi lavora durante la settimana, ovvero lo staff, che sta inculcando in questa squadra determinate idee e la squadra crede in queste idee. Quando tu lotti fino al centesimo minuto significa che qualcuno qualcosa in testa te l’ha messo. Vedi il compagno affianco a te che dà il 200% e tu vuoi fare anche di più. Poi ci sta che qualcosa ogni tanto non riesca, ma viene nascosto dalla forza complessiva della squadra”.

Contro la Lazio la squadra non ha preso gol stavolta:

“Quando va in campo una squadra e fa delle prestazioni come sta facendo l’Udinese non dipende solo da tre o quattro giocatori, ma è l’intera squadra che lavora in modo eccezionale. Chiaro che possono esserci situazioni come il giallo a Becao che forse poteva limitarsi ad accompagnare l’avversario senza intervenire, parliamo però del pelo nell’uovo, probabilmente ha letto in ritardo ciò che stava accadendo. E’ giusto poi che un allenatore nella settimana vada a rimarcarle. Il reparto difensivo comunque è sempre stato la forza dell’Udinese. Quando non lo è stato è perché probabilmente non era un reparto pronto come gli altri. C’è una mentalità oggi collettiva, non ragionano singolarmente in modo diverso. Il grande merito di Sottil è quello di far entrare i giocatori durante la partita con la stessa cattiveria di chi sta giocando. Perciò quando lavori in questa maniera devono accadere cose stratosferiche per non far andare avanti questa squadra. Il mercato di gennaio si farà con i giocatori del Mondiale credo, ci saranno tanti profili anche sconosciuti che verranno fuori e si sposteranno, l’Udinese deve fare mercato solo se ci dovesse essere l’occasione di trovare qualcuno per alzare ulteriormente il livello”.

In un futuro tornare a Udine per lavorare nell'Udinese?

“Io sono legato a Udine e alla tifoseria friulana, non lo nascondo e non l’ho mai nascosto. Se l’Udinese dovesse ritenere necessario inserire in un futuro un profilo con le mie caratteristiche nello staff io sarei solo che felice”.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 18 ottobre 2022 alle 18:57
Autore: Davide Marchiol
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