Weekend di pausa calcistica biancanera; weekend di riflessioni. Ne leggo tante, riesco a farne poche.

Scrivo di calcio, suturo le ferite così: abbrevio la sofferenza buttando sospiri sulla carta.

Scrivo perché mi vogliono convincere del fatto che Machiavelli si sarebbe impadronito del calcio; ‘maledetti (i punti) e subito’, n’importe quoi o meglio ‘comment’.

Sono assolutamente d’accordo. Vediamo partite con due tiri in porta, la difesa si barrica ad oltranza e difesa del buon Musso, ma tutto questo per acquisire un’altra stagione, la prossima, sullo stesso stampo? Perché mi dovreste convincere che salvandosi la strategia societaria cambierebbe.

Sono assolutamente d’accordo. Don Julio ha mostrato solo pochi sprazzi di calcio esteticamente guardabile, Nicola nessuno ma con equilibrio ci porterà alla salvezza. Grazie.

Ribadisco: sono retrocesso tanto tempo fa. E a differenza di molti dei colleghi (e non) che scrivono sono retrocesso, davvero, diverse volte. Una (come dicevo settimana scorsa) mi salvarono Trinca e Cruciani; un’altra era scritta in cielo, partendo nove gradi sottozero; nel 1990 l’Udinese vinse contro l’Inter all’ultima, ma il Verona (perdendo a Cesena) non ci fece il regalo di uno spareggio. Nel 1994 furono Tentoni e infine Vialli a mandarci in cadetteria.

Se permettete, rispetto a molti fra i suddetti ho nel sangue l’anticorpo-B. Forte e chiaro.

E quel che non è riuscito ad ammazzare; quel che non convince a cambiare colori, insomma quel che si può superare fortifica. E noi siamo usciti lottatori: come Gigi Galbagini, come Pasquale Fanesi, o Giuliano Giannichedda, Maurizio e Giampiero.

Quindi capirete quanto ci cambierebbe la vita dover scendere di categoria. Molto più importante svegliarsi, al lunedì mattina, con la bocca buona di calcio bello. Invece… Quale?

Quello che giocherebbe l’idolo Pasquale da Ascoli? Il suo Empoli dei miracoli ne ha vinta una negli ultimi mesi, ma contro il Milan è stato fatto a pezzi. Corsi lo mise sulla graticola dopo le tre pappine inferte dal Genoa al Castellani, vediamo se il marchigiano sopravvive ad una tale lezione di calcio impartita dal sottovalutatissimo Gattuso.

I miracoli non li fa nessuno; Iachini fu giustamente cacciato dopo uno 0-3 senza repliche contro la Lazio, che vidi svegliandomi ad ore vergognose mentre lavoravo a Tokyo. Una prestazione che a confronto Udinese-Chievo sembrava una gara di Champions League.

A proposito: dicono ‘sì, ti lamenti di Davide Nicola ma guarda Allegri: gioca non benissimo, la Juve, ma guarda che risultati!’.

Ah, beh.

A me pare che la qualità, in Italia, sia sempre meno importante. A Max hanno preso il Lusiade, ma vale poco se alla fine la palla va a CR7 ‘e che ci pensi lui, che è bravo’. Simeone, che è maleducatuccio ma non certo un pirla, ha messo in campo la sua colchonerìa come sempre, aggredendo Pjanic altissimo e rendendo innocua la formazione torinese.

Tratti in comune: due tiri da fuori, uno all’alba ed uno al tramonto della gara. Esattamente come l’Udinese di domenica passata.

E ieri pomeriggio Sinisa sfrutta le ‘scorie’ nel cervello bianconero, i sogni mancuniani del sette e quasi li mette nel sacco. Problemi nostri, che domenica prossima ospitiamo i rossoblu ‘che tremare il mondo fecero’

Suturo troppe ferite, abbrevio poco la sofferenza perché so che sarà tale fino a fine stagione. Non tanto, non solo per i risultati quanto perché quel pullman targato sloveno stazionerà nei pressi della porta friulana per tutta la durata della stagione.

Una sola cosa: trovo stucchevole continuare nei paragoni fra Julio e Davide, a sottolineare quanto performante sia l’attuale mister friulano.

Ho scoperto poi che il giudizio sugli arbitri cambia a seconda di cosa/per chi decida un arbitro. Sapete la totale disistima che proviamo per l’ex CAN-B promosso alla fine della scorsa stagione e che ieri sera ha diretto al Franchi; lo diciamo da quando annullò una rete a Barak senza motivare la ragione, fallo o fuorigioco o meglio ‘ho visto io’. Da quando non vede la mano di Fofana, da quando ammonisce al primo fallo chi non ha maglie pesanti e perdona a buffetti le mazzate di chi invece quegli stendardi li reca. Ecco: all’epoca le lamentazioni friulane furono scherzate, ‘anche contro il VAR ve la prendete?’ Ieri sera invece (vulgata nera e azzurra ma soprattutto opinionisti schierati) i giudizi bilanciavano fra ‘malafede’ e ‘mandatelo in campo di rieducazione cambogiano’. Come cambiano i pareri a seconda del colore del proprio cuore! Decisamente triste: detto da noi che ce la siamo presi coi nostri, ad esempio, dopo la scoppola di Genova, o il pari contro i ciociari pur avendo assistito ad arbitraggi al limite del ridicolo.

E poi arriva il lunedì, ed un po’ mi piace sentire coloro i quali colleghi locali chiamano ‘metropolitani’ (e noi provinciali, sanciscono costoro) piangiucchiare per un rigore malconcesso… Sarebbe onesto anche chiedersi come mai la palla non gravitasse all’altezza dell’area avversaria, in gestione, così come avremmo fatto noi. Coraggio: tanto c’è sempre l’Europa a stabilire le scale di valore. Per fortuna: o purtroppo.

E poi arriva il lunedì, e scopro che è già questo lunedì ma io ancora no, citando il maestro Alessandro. Sperando, sempre, da totale obnubilato che la prossima domenica precederà un lunedì che arriverà diverso, migliore, sorridente.

E quando arriverà l’ultimo lunedì, spero questa società confermi Nicola e gli dia una squadra migliore: più di questa, del Livorno o del Crotone che allenò. Per lui e per noi. Voltando pagina: loro ed io.

E siccome io volto pagina, e a Colantuono, Strama, Iachini, De Canio II, sinanco agli amati Oddo e Luigi da Aqvileia non guardo più, fate lo stesso pure Voi che commentate delle cose d’Udinese. Dire che con Nicola avremmo tanti punti in più e una preparazione migliore non è probabile, nel senso che non avrete/avremo mai la controprova. Anche contro il Bologna, secondo me, il canovaccio non cambierà: a questo punto anche quest’anno il divertimento lo attendo il prossimo anno, almeno questa sofferenza paghi.

Siate sereni: Nicola conquisterà la salvezza e potrete issarlo sulle vostre capaci spalle, gridandogli ‘sei un eroe’. Attenzione a dove mettete le mani, se non volete che vi risponda ‘mi avete preso per un co***one’…

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 25 febbraio 2019 alle 12:37
Autore: Franco Canciani
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