Domizzi: "Qui siamo al top, spero di continuare dopo il 2015..."

Ospite di "A tu per tu", rubrica di Udinese Channel, Maurizio Domizzi ha ripercorso la sua lunga carriera. Dagli esordi con le panchine alla Lazio, alle prime esperienze da professionista a Livorno, senza dimenticare il primo gol in A con la maglia del Napoli segnato proprio... all'Udinese. Un'amicizia speciale con Pinzi e parole lusinghiere per l'Udinese e l'ambiente, ecco l'intera intervista al forte difensore romano.
 

Maurizio, come sei arrivato alla Lazio? "Ho avuto la fortuna di fare la scuola calcio nella squadra del mio quartiere a Roma. All'epoca era uno dei migliori settori giovanili che c'erano, ho vinto coi giovanissimi un titolo nazionale. Era una scuola molto simile ai professionisti"

Hai cominciato la carriera da professionista con due stagioni al Livorno: "Ho assaporato un pochetto la A con la Lazio, andando in panchina. Però la prima esperienza l'ho fatta a Livorno, in C1. Era proiettata verso altre categorie, poi si è dimostrata solida"

Ti è dispiaciuto non fare l'esordio con la Lazio? "Sì un po' sì anche se a pensarci adesso erano altri tempi, i giovani avevano percorsi diversi. La Lazio era di un'altra categoria, era in un periodo molto bello, uno dei principali club d'Europa"

Ti chiama il Milan, anche se ti presta subito al Modena...  "Al Milan sono stato solo di passaggio, sono stato girato al Modena. Mi ha lasciato il segno, sia per la vita privata sia per la residenza, vivo lì quando non sono a Udine. Anche per l'esperienza professionale, ho vinto il campionato di B che mi ha permesso di fare un salto della carriera"

Infatti sei passato alla Sampdoria. Con loro anche l'esordio in Serie A. Le sensazioni di quei momenti?  "Difficile ricordare perché sono passati diversi anni. Non ricordo qualcosa in particolare, mi aspettavo di giocare perché tutto il campionato precedente ero stato titolare, capti le sensazioni del momento"

Quindi Brescia, Ascoli e poi Napoli. Era una squadra in ricostruzione ma ora è ai vertici del nostro calcio:  "Sì, sono arrivato in Serie B. La squadra era in un periodo di assestamento, ovvio che non era il Napoli di adesso. E' stata una grandissima responsabilità, forse il campionato più sofferto da quanto gioco. Dovevamo vincere il campionato. Firmai per il Napoli all'inizio di giugno, le sentenze di calciopoli arrivarono a fine giugno e ci ritrovammo Genoa e Juve, due avversari difficili"

Promozione ed esordio col botto con la loro maglia: cinquina all'Udinese, hai pure segnato: "Si, è stata la mia prima in A, ero squalificato la prima giornata. Eravamo arrivati con la paura di perdere perché eravamo una neopromossa che aveva perso all'esordio a Cagliari mentre loro era affermati"

Nella stagione2007-2008 eri il rigorista della squadra, 8 gol in campionato e 3 in coppa: un bel bottino. "Quell'anno fui il difensore che segnò di più in serie A, quasi sfiorai il record di Materazzi..."

E quindi sei arrivato a Udine, una città più tranquilla. Hai avvertito la differenza di pressioni? "Col senno di poi ma il Napoli non era ancora quello di adesso mentre l'Udinese era già protagonista in Europa. C'era abbastanza pressione anche qui con la doppia competizione, non c'è stata tanta differenza tra le due città"

Pierpaolo Marino e Pinzi ti hanno influenzato nella scelta? "No, fu una cosa abbastanza veloce. Ebbi problemi nel mercato, il Napoli aveva una quotazione alta per me. Saltarono diverse trattative. L'Udinese aveva bisogno di un innesto in più in difesa, fu una cosa rapida dell'ultimo giorno. Non avrei avuto il tempo di contattare nessuno."

Raccontaci della tua esperienza a Udine: "Il primo anno ci siamo confermati settimi, non andammo in Uefa solo per le finaliste di Coppa Italia. L'anno dopo ci salvammo nel finale ma poi quarto e terzo posto, grandi risultati per me, per la società, per i tifosi"

Come giudichi l'organizzazione? "Ho avuto la fortuna e sfortuna volendo di girare tanti posti e conoscere diversi ambienti. E' natura dell'essere umano pensare che altrove sia meglio ma qua siamo quasi al top, stiamo raggiungendo livelli importanti"

Hai rinnovato il contratto, fino al 2015. Ci hai pensato un po' od è stato un rinnovo spontaneo? "Non ero in scadenza di contratto, loro hanno deciso di continuare l'avventura con me, io con loro. Io spero si possa andare anche oltre"

La persona più importante a Udine? "Il presidente è come un tifoso quando viene a parlare con noi che scende dalla curva, ci mette tutto sè stesso. Ci tratta come i suoi figli, si vede quando è felice o soffre per i risultati. Ne ho visti pochi così se non Riccardo Garrone"

Sei uno dei difensori più sottovalutati della A...non hai mai giocato con la maglia azzurra. Ti rammarica questo? "Rammarico è una parola sbagliata, nell'ultimo arco di tempo ad oggi credo di essermi meritato almeno la possibilità di provare un'esperienza del genere"

L'amicizia con Pinzi, vi conoscete da bambini... "E' una cosa strana perché io arrivai quando lui andò via ma ci ritrovammo con Guidolin. Passò una brutta estate temendo di dover andare via ancora ma poi fortunatamente è rimasto"

Tu non hai cominciato a Udine da giovane, contrariamente agli altri che arrivano qui da giovanissimi ed imparano a giocare a calcio: "Io consiglierei maggiormente ad uno della mia età di venire ad Udine perché ha provato altro e si rende conto qui della struttura che c'è qui e della forza di una società che ha raggiunto grandi obiettivi"

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