Meglio tornare da Ferrara con un punto che a mani vuote. Non è stata certamente la partita più esaltante dell'anno ma, purtroppo, in tempi recenti abbiamo visto ben di peggio. L'Udinese, conscia della sconfitta interna del Bologna contro la Lazio, è scesa in campo a Ferrara sostanzialmente per non perdere. Era quello l'obiettivo ed è stato centrato. Un altro 0 a 0, come a Sassuolo, che in ogni caso consente ai bianconeri di muovere la classifica e perfino di guadagnare margine su chi sta dietro.

Dobbiamo accontentarci di questo, l'Udinese d'oggi è questa roba qua e non può fare molto di più di così. Triste direte voi. Certamente, ma quello è tutto un altro discorso. Non basterebbe un libro per scrivere di come la nostra squadra, da regina delle provinciali qual era, sia diventata una piccolina che deve essere contenta quando strappa un punto in trasferta contro una diretta concorrente per la salvezza. Questioni che stanno in alto nel palazzo, molto lontane dal campo. 

Se ci atteniamo soltanto al calcio giocato capiamo che dobbiamo accontentarci. D'altronde giochiamo con otto giocatori che non tiriamo in porta, non costruiamo gioco, ci limitiamo a stare rintanati nella nostra metà campo. Ci sarà altro oltre al catenaccio? Andrebbe chiesto a Nicola, perché con soli pareggi non ci salveremo. 

Andiamo avanti, stringiamo i denti. C'è ancora una partita davanti prima della fine del 2018. Arriva il Cagliari, altro scontro salvezza. Poi faremo un primo, doveroso, bilancio. 
 

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 27 dicembre 2018 alle 17:52
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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