Siamo ancora in piena corsa salvezza e solo a fine anno si tirerà una riga per poi gettare le basi per una nuova stagione che, si spera, porterà maggiori soddisfazioni rispetto alle ultime (anche se il ripartire sta diventando una pessima consuetudine da queste parti). Le ultime partite però stanno dando atto a una persona che il suo lavoro è stato importante, ovvero Daniele Pradè. Pensiamoci bene, la società è stata molto criticata per l'esonero di Nicola dopo le partite con Juventus e Napoli, così come sono piovute parole poco felici sul DT per la campagna acquisti di riparazione, con lo stesso ex Fiorentina e Sampdoria che si è dovuto presentare a Udinews TV per difendere il proprio operato dalla tifoseria, che stava contestando risultati e anche le pezze che si stavano cercando di mettere. La squadra resta quella che è, i sostenitori non sono stupidi e non criticano a vanvera, la protesta ci stava eccome, ma almeno le mosse dell'ex Sampdoria alla fine si sono rivelate azzeccate e bisogna dargliene atto. Per esempio l'aver alla fine mandato via Nicola per (ri)chiamare Tudor si è rivelata una scelta felice.

Come dicevamo, a squadra resta quella che è, forse andando sempre al massimo avrebbe un paio di posizioni in più, ma gli errori fatti in estate sono stati gravi e questo nessuno lo nega, così come è stata giustissima la pacifica contestazione dei tifosi quando i risultati non arrivavano e gli acquisti fatti a gennaio erano in infermeria. Gli innesti fatti da Pradè a gennaio però sono stati lungimiranti, anche perchè ora sono praticamente tutti titolari. De Maio si è trasformato in una pedina fondamentale della difesa e, con i problemi di Nuytinck e Troost-Ekong, lo spazio che ha saputo ritagliarsi è stato importante. Zeegleaar stesso discorso, D'Alessandro ha avuto un infortunio e la fascia sinistra è diventata sua, tempo di togliere un po' di ruggine e l'ex Ajax ha dimostrato di poterci stare in questo contesto. Aggiungiamoci i problemi sull'altra fascia tamponati spostando proprio D'Alessandro ed ecco che l'olandese è diventato titolare fisso. Il tanto criticato (per lo stato di forma, non per i mezzi) Sandro ora è diventato quasi la salvezza, perchè Behrami si è rotto fino a fine stagione e Barak non sapremo se e quando tornerà, la personalità del brasiliano è grasso che cola. Là davanti poi Okaka ha tolto le castagne dal fuoco più di una volta: ha aperto le danze nel 2-0 al Genoa, la vittoria sull'Empoli porta anche la sua firma e contro il Sassuolo ha avuto un ruolo decisivo nell'autogol di Lirola. Pradè li avrà comprati anche rotti o fuori forma, ma ora stanno dando un contributo che, in caso salvezza, sarà da considerarsi decisivo.

Ecco dunque che magari le voci di un possibile addio a fine anno del DT per andare verso altri lidi (Torino) dovrebbero forse preoccupare un po' più di quanto sta accadendo, per una news finita ovviamente in sordina perchè c'è la lotta salvezza in corso, ma che getta ombre sinistre sul futuro. Ok la Serie A il prossimo anno, ma come? Vogliamo davvero ripetere le annate precedenti? Attualmente sulla piazza direttori sportivi alla portata dei bianconeri, che sappiano portare a casa elementi anche di valore spendendo il minimo sindacale e che abbiano esperienza non ce ne sono, con tutta probabilità si tornerebbe all'ennesimo profilo sconosciuto o in rampa di lancio che poi porta ai risultati che sappiamo (le annate con Giaretta sono ancora nella memoria di tutti). Stringiamoci intorno a uno dei pochi dirigenti passati per di qua ultimamente e che hanno dimostrato veramente di poter dare qualcosa di importante e convinciamolo che ad Udine, senza la miriade di problemi fisici e con un pizzico di attenzione in più, le annate dignitose si possono fare. Perderlo sarebbe un colpo durissimo alle prospettive di una squadra ormai sempre più martoriata da anni che sono di magra, quella vera.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 10 maggio 2019 alle 08:00
Autore: Davide Marchiol
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