Alla vigilia della sfida contro il Torino, ha parlato il tecnico dell'Udinese Andrea Stramaccioni. Ecco le risposte alle domande dei giornalisti.

Quanta voglia c'è di tornare a vincere?

"C'è stata grande amarezza per la prestazione di domenica, che ci ha fatto provare vergogna. Per noi era decisiva per tirarci fuori dalla zona bassa. Abbiamo sbagliato l'atteggiamento soprattutto nel secondo tempo, perché nel primo l'equilibrio era preventivabile. Non dovevamo accontentarci. Vogliamo cancellare questa prestazione contro la migliore squadra del 2015".

Alcuni tifosi parlano di Udinese senza cuore. E' così?

"Le ultime tre partite hanno dimostrato questo. Capisco i tifosi, ma noi vogliamo dare le risposte sul campo. L'ho detto chiaramente ai ragazzi; si può perdere, ma dobbiamo lottare e morire su ogni pallone, come successo fino alla partita contro la Juventus. Dobbiamo ritrovare queste caratteristiche e farle esprimere soltanto sul campo. Io sono convinto dalla reazione che il gruppo ha avuto che nessuno avrebbe voluto quel risultato a Cesena. Non eravamo fenomeni dopo la Juve e non siamo improponibili ora. La verità come al solito sta in mezzo. Fare punti di fronte ai nostri tifosi è l'unica soluzione".

Cosa le piace del Torino?

"Il Torino affonda il segreto del suo successo nel lavoro dell'allenatore e nella progettualità. E' un progetto partito dalla serie B e Ventura ha potuto perfezionare la squadra anno dopo anno, portando i frutti sperati. All'andata le situazioni erano inverse rispetto a oggi".

Cosa vi siete detti con i tifosi?

"Questa città rende il rapporto con i tifosi molto diretto. Loro ci chiedono di dare tutto per la maglia e ci hanno dato forza; cosa necessaria per una squadra molto giovane. Abbiamo raccolto il loro sostegno con voglia, con grinta e questo deve darci una marcia in più. I giocatori e gli allenatori passano, l'Udinese resta. Devi sempre lottare fino all'ultimo secondo".

L'Udinese sarebbe pronta a lottare per la retrocessione nelle ultime giornate?

"Non vogliamo che ciò accada. Abbiamo i mezzi per tirarci fuori da questa situazione. Mancano 13 partite: dobbiamo fare punti per tenerci a debita distanza dalla zona calda. Detto questo, nessuno sta sottovalutando la situazione e tutto quello che abbiamo lo metteremo domani in campo. Domani abbiamo bisogno del nostro pubblico. Chiedo loro di sostenerci nei 90 minuti e che gli eventuali fischi e critiche arrivino soltanto dopo il triplice fischio dell'arbitro. So che i miei ragazzi hanno bisogno del Friuli. Poi saremo pronti come al solito a metterci la faccia. La mia preoccupazione è di non avvertire la sfiducia del pubblico al primo passaggio sbagliato, ma solo per i ragazzi che sono in campo. Non è un alibi, ma i ragazzi hanno bisogno del supporto dei tifosi".

Si sente in discussione?

"Dopo tre sconfitte è normale essere messi in discussione. La cosa che trapela è che comunque stiamo remando tutti nella stessa direzione. C'è consapevolezza del momento difficile, ma al contempo grande unità e nessuno scollamento. Ci sono giocatori che sanno indicare la strada. L'allenatore in questi casi deve rimanere lucido e lavorare bene. Se si fanno altri nomi non è un problema. La professionalità dell'allenatore sta solo nel pensare al campo e non alle difese a parole".

Quanto ha influito la non disponibilità prolungata di Pinzi e Domizzi?

"C'è bisogno sempre in un gruppo di giocatori e ragazzi come loro, insieme a Totò, Danilo, Pasquale. Per noi il recupero di Giampiero è importantissimo anche per un valore calcistico. Ha delle capacità tattiche che altri non hanno. La sua ultima presenza, a Genova, corrisponde con una delle migliori partite dell'Udinese".

In difesa la situazione è drammatica?

"In questa partita non voglio alibi a livello mentale. Chi c'è farà bene, anche se la perdita di Heurtaux non è il massimo, soprattutto contro una squadra forte davanti, con attaccanti che abbinano caratteristiche differenti. Thomas ci ha provato ma non ce la fa proprio per il dolore. Abbiamo perso anche lui, ma il recupero di Wague e Piris sotto questo punto di vista è stato fondamentale".

Ha rivisto il "fuoco" di Genova contro la Samp?

"Non voglio parlare prima di questo, perché se poi in campo la domenica non vedo in campo quello che vedo in settimana negli allenamenti rimango deluso. Prima facciamo bene in campo e poi ne parleremo. Domani sarà difficile e dobbiamo giocarla alla morte".

Si giocherà nell'uno contro uno?

"L'Udinese deve ritrovare le sue caratteristiche. Le partite di maggiore aggressività sono quelle da uno contro uno. Dovremo fare bene nei dieci duelli in campo. Loro di sicuro hanno una libertà mentale maggiore, con degli esterni in una condizione brillante. Dobbiamo arrivare al risultato con le buone o con le cattive".

Quagliarella avrebbe fatto più comodo a favore che contro?

"Fabio sta facendo un grandissimo campionato e i gol parlano per lui. Qui ha lasciato un grande ricordo anche come uomo. Lui qui troverà sempre affetto. Abbiamo grande rispetto per lui e domani cercheremo di fermarlo e di fermare i suoi compagni".

Perché l'Udinese fa fatica ad arrivare in porta?

"Le cose su cui stiamo lavorando è rappresentato soprattutto dall'attacco alle difese chiuse. Da un punto di vista di non possesso a noi non può mancare l'aggressività nel recuperare il pallone. Il recupero di Geijo sotto questo punto di vista ci può dare delle importanti alternative e rappresentare un'arma in più. Ci è mancato qualche gol dal centrocampo, ma questo è un puro dato numerico".

Cosa sta succedendo a Widmer?

"Stiamo parlando di un ragazzo molto giovane. E' normale che non abbia un rendimento continuo. Domenica ha pagato un po' il peso della partita, perché molte uscite tattiche erano finalizzate con il suo uno contro uno con il terzino sinistro del Cesena. Un ragazzo giovane in serie A può avere questi momenti di flessione. Il suo competitor iniziale era Piris, ma la coperta corta dovuta all'infortunio di Domizzi ha fatto spostare di ruolo Ivan".

Spazio poi alle domande dei tifosi.

Mister, che messaggio vuole lanciare ai tifosi preoccupati?

"I tifosi non hanno bisogno di messaggi, perché ci hanno sempre sostenuto nel bene e nel male. I nostri tifosi sono stati sempre encomiabili. Da fratello maggiore dei miei calciatori, ho chiesto ai sostenitori di non criticare nei 90 minuti, perché lì conta il campo, poi ci metteremo la faccia, io per primo".

Cosa ne pensa del caso Parma?

"Ci sono persone preposte per parlare di questo. Reputo solo difficilmente comprensibile la dichiarazione dei giocatori di giocare questa volta e poi vediamo. In questo c'è la massima solidarietà per i calciatori del Parma. Il nostro capitano è sempre in contatto con Tommasi e con i giocatori gialloblù. L'Udinese ha dimostrato completa vicinanza alla loro situazione, in particolar modo accettando il rinvio della gara".

Geijo e Piris sono a completa disposizione per i 90 minuti?

"Piris molto vicino ai 90 minuti (ride). Alex partirà dalla panchina. Nell'amichevole l'ho visto bene anche se non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Ci permette di avere soluzioni differenti dagli altri attaccanti".

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 07 marzo 2015 alle 15:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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