Alla vigilia della prima sfida di campionato del 2017, contro l'Inter, l'allenatore bianconero Gigi Delneri ha parlato nella consueta conferenza stampa. Ecco le sue parole.

Si inizia il 2017 con un grande match. La sosta sarà un'incognita?

"Ripartiamo da dove ci siamo fermati, così come vorranno fare loro, che hanno trovato un assetto importante. Affrontiamo una grande squadra, costruita per accedere alle Coppe. Stanno producendo un buon calcio, battendo la Lazio 3-0, vincendo col Sassuolo. Dovremmo essere una squadra che non abbandona la grande intensità ed essere coraggiosi, affrontandola coi nostri mezzi".

C'è stata grande risposta del pubblico. Quanto merito c'è della squadra?

"Abbiamo sempre il dovere di fare il massimo, con voglia e applicazione, amore per quello che facciamo in campo, identità e anche se vogliamo senso di appartenenza. Il pubblico ha capito questo e noi siamo contenti di poterglielo dare".

Come stanno Thereau, Hallfredsson e i febbricitanti Balic ed Evangelista?

"I giocatori con la febbre stanno a casa. Convocheremo Magnino e Bovolon. Thereau anche oggi non stava benissimo. E' da considerarsi recuperato, così come Hallfredsson. Il problema al collo di Emil è scomparso; il ginocchio di Cyril si è sgonfiato. I giorni di inattività non portano via grandi qualità fisiche. Hanno lavorato in palestra; gli manca un po' il pallone, ma potranno vederlo domani se hanno fame, perché domani ci sarà pallone per tutti. Vogliamo sfruttare al massimo tutte le nostre qualità; a volte è meglio entrare in corsa che entrare dall'inizio, altre volte no. Ho ancora tempo per decidere. In difesa siamo coperti; a centrocampo siamo leggermente contati, essendo 4 più i 2 Primavera. Davanti abbiamo molta scelta, ma in ogni caso non c'è di cui lamentarsi; l'importante sarà fare una partita perfetta, intensa, per fare risultato. Ho detto ai giocatori che non voglio sentir dire a fine partita "Ho giocato bene, ma perso". Bisogna dare il tutto per tutto per vincere, affrontando quelle che saranno le difficoltà, giocandoci sempre la partita. Se loro ci concedono qualcosa, noi dobbiamo essere pronti a prenderla, e non lamentarci dopo di non averla presa".

Matos sembra più incisivo a gara in corso?
"Matos e De Paul hanno caratteristiche diverse, ma fiato per fare il tornante. Possono mettere in campo le loro qualità, la loro intensità. In quel ruolo bisogna avere velocità di passo e capacità di affrontare l'uno contro uno. Se De Paul impara bene a lavorare sull'esterno, al di là dei gol, può migliorare. Ora arriva più spesso al tiro, difende discretamente bene, ma non si può pretendere tutto in poco tempo. Penso che possano anche giocare molto bene insieme i due".

Joao Mario la impensierisce?

"Lo fa lui, così come Banega, Candreva, Perisic. Mi impensieriscono tutti e 11, ma noi dovremmo essere intensi sul portatore di palla, compatti e con la forza di ripartire in più giocatori, rischiando anche qualcosa, mantenendo l'intensità per tutti i minuti di gioco. Stiamo bene anche fisicamente, perciò finché siamo equilibrati in campo, possiamo fare male in ogni momento".
Filo conduttore il cambio di registro con il cambio in panchina. Sarà più difficile fare gol o non prenderlo?

"La prerogativa è fermare i loro attaccanti, anche se sappiamo che non è assolutamente semplice. Dobbiamo essere bravi lì e, ripeto, avere la forza di poter ripartire quando serve. Non significa che giocheremo sulle ripartenze, ma dobbiamo impedire che lo facciano loro. Queste partite si leggono e si motivano da sole. Dobbiamo onorare il pubblico, la società e quindi dare il massimo di noi stessi".

Un mese con tre gare ostiche in casa. L'Udinese è pronta per il salto di qualità?

"Non per sminuire il tutto, ma noi dobbiamo pensare a salvarci. Le partite che affrontiamo in casa sono importanti. Qui non abbiamo mai concesso molto, vedi Torino o Napoli, dove abbiamo perso dignitosamente, anche se è un termine che mi piace poco. Abbiamo sempre combattuto. Non siamo mai stati alla mercé degli avversari. Ti dirò che per me la gara più difficile del mese sarà contro l'Empoli. Lo stadio è stato fatto per i giocatori e per i tifosi. L'unione fa la forza e da qui ripartiamo. Scordiamoci il passato e pensiamo al futuro".

 

Un giudizio su Gardini?

"L'ho incontrato l'anno scorso a Verona. Mi ha dato una bella opportunità. Non abbiamo centrato l'obiettivo ma è stata un'esperienza importante, in cui ci siamo tolti soddisfazioni importanti. Magari questa opportunità mi ha portato qui, che per me è davvero molto importante".

 

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 07 gennaio 2017 alle 13:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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