Un inseguimento durato anni e, infine, la conferma nel momento più inaspettato. Matteo Boniciolli, 58 anni, già allenatore a Udine con l’allora Snaidero dal 1999 al 2001, ritorna nella città friulana come head coach dell’attuale Apu Old Wild West. Inaspettato perché, fino alle dimissioni di Davide Micalich, l’impressione era quella della conferma di Alessandro Ramagli che passerà alla storia come l’allenatore della stagione “monca” 2019-2020. Difficile valutare in maniera piena l’apporto del coach uscente, troppi gli infortuni e i problemi fisici dei suoi giocatori prima della chiusura causa Covid-19 e, proprio di quanto accaduto in relazione all’ormai famigerato virus, c’è davvero poco da aggiungere a un campionato annullato e al “terremoto” di questi giorni in casa bianconera dopo l’addio di Micalich. Sfortunato, davvero sfortunato coach Ramagli quest’anno. Per questo motivo l’ultimo saluto deve essere per forza un saluto di pura stima per un allenatore che, di fronte a tante, troppe difficoltà, ha sempre mantenuto un “aplomb” da gentiluomo inglese.

Per coach Boniciolli si tratta invece di un ritorno che, quantomeno per il momento, gli permette di chiudere un primo cerchio rispetto alla sua apprezzatissima carriera. Da Udine, ai tempi della Pau Snaidero, a Udine, sponda Apu OWW. In mezzo tante esperienze nazionali e internazionali, con passaggi in Belgio e in Kazakistan tra gli altri, numerose promozioni dopo la prima, storica proprio con la Pau, una Coppa Italia con Avellino e una Euro-Challenge con la Virtus Bologna. Il suo arrivo, fortemente voluto e solamente sfiorato nelle passate stagioni, quando il suo nome veniva continuamente associato alla panchina bianconera, salvo poi perdere ogni ballottaggio, è considerabile come “prima pietra” della struttura della “nuova” Apu, quella priva del suo storico GM Micalich. Il suo contratto ha durata annuale, tuttavia diverse sono le opzioni per il rinnovo, detenute dalla società e, addirittura, automatiche in caso di promozione in A (sempre che ce ne sia bisogno…).

In merito al vice-allenatore, sfumata l’ipotesi Comuzzo, già assistente di Boniciolli ma fresco di rinnovo con la ‘Effe’, l’impressione è che l’Apu voglia pescare nuovamente dal panorama triestino, selezionando l’ex assistente di coach Dalmasson, Matteo Pratticò, ipotesi, questa, portata in luce dal sito specializzato Cinquealto.com.

Molti altri movimenti, in ogni caso, sono in attesa di conferme in scia a quello relativo al nuovo allenatore Apu, a conferma della necessità di mostrare subito quella nuova impronta societaria occorrente dopo il trambusto di questi ultimi giorni. Il nome, pronunciato in maniera sempre più forte e decisa, per occupare il posto di GM, chiaramente ancora vacante, rimane quello di Gianluca Mauro, altro nome uscente dalla società triestina di basket, della quale è stato anche presidente. In mezzo a tanti nomi nuovi va, in ogni caso, salutata una conferma d’eccezione, quella del capitano dell’Apu Michele Antonutti che vestirà in bianconero fino al 2022. In mezzo a tanti addii (Micalich, Zilli…) e tante suggestioni (Mauro, il ritorno di Pellegrino…), due nomi si stagliano, finalmente, oltre la fitta foschia di queste difficili giornate. Boniciolli e Antonutti sono, ufficialmente, i primi due paletti posti dalla vecchia/nuova società e da qui si dovrà ripartire. Letteralmente visto che giocatori, tecnici, dirigenti e tifosi sono orfani di una stagione che, da un momento all’altro, è stata troncata a metà. L’auspicio è quello di ripartire e di farlo in sicurezza, allo stesso modo di tutte le altre questioni, più o meno importanti, rimaste in attesa.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 08 giugno 2020 alle 09:48
Autore: Francesco Paissan
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