Noi tifosi friulani siamo fatti così, ci deprimiamo quando i risultati non vengono ma poi sappiamo anche esaltarci per una vittoria a Verona contro il Chievo. Passione viscerale quella per il bianconero, che a volte ci fa perdere un po' di razionalità. Ma va bene così, d'altronde il calcio deve essere divertimento, deve essere gioia e quindi si può festeggiare anche per un 2 a 0 contro gli ultimi in classifica.

Detto ciò, passiamo alle cose concrete, alla prestazione, che è la cosa più importante. Molto buona, molte note positive. Non era facile battere i Mussi Volanti, squadra che gioca male ma che soprattutto fa giocare male gli avversari. L'Udinese è stata cinica, ha aspettato la preda e poi l'ha colpita a morte, in un uno-due letale.

Stupendo De Paul, l'argentino s'è fatto veramente diez, ora può prendere per mano la squadra e con la sua qualità portarla a raggiungere traguardi importanti. Leader tecnico, senza scomodare paragoni con il passato. Scuffet? Il figlio della nostra terra ha gettato alle spalle paure e timidezza e si è ripreso quello che è suo. Due parate strepitose, parate che non si vedevano dai tempi del suo esordio sotto l'ala protettrice di mister Guidolin. Anche Lasagna poi è tornato un leone: come un felino affamato che esce dalla gabbia e sbrana tutto ciò che vede di fronte. Tutti però meriterebbero una nota di merito, Behrami, Ekong, Samir, per un'abbondanza che non si vedeva da anni a queste latitudini.

Merito della società, merito di Pradè: hanno saputo allestire una rosa competitiva e con tante alternative. Merito poi ovviamente di Velazquez, studioso instancabile di calcio che, giornata dopo giornata, sta costruendo una squadra solida e che prova a giocare a calcio. 

Piedi per terra però, il cammino è ancora lungo, siamo soltanto alle prime tappe. La vittoria di Chievo va subito messa in archivio, c'è il turno infrasettimanale, arriva la Lazio che è di tutt'altro livello. Un bel banco di prova per la nostra Udinese, l'inizio di un tour de force da qui alla fine dell'anno contro le big. Capiremo chi siamo, se davvero possiamo provare a restare in alto, senza vertigini.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 25 settembre 2018 alle 10:55
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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