Un po' a sorpresa oggi a Udine è andato il scena il De Paul day, il giorno dedicato al rinnovo del contratto del numero dieci argentino fino al 2020. Ad annunciarlo in conferenza stampa è stato il Direttore Generale bianconero Franco Collavino: "Il motivo per cui abbiamo convocato è per darvi un’ottima notizia, il rinnovo di contratto di Rodrigo De Paul. Il giocatore ha firmato un contratto di cinque anni, fino al 2023. Siamo molto contenti per quello che sta diventando per questi colori. Questo è un chiaro segnale della grande fiducia che ripone la società in lui".

Un traguardo importante anche per il Direttore Tecnico bianconero Daniele Pradé: "Al rinnovo di Samir, di Lasagna e di Larsen a cui si aggiunge oggi quello di Rodrigo. Ciò fa capire che c’è un cambiamento. Da una condizione complessa ad una massima condivisione tra giocatori e e progetto. Siamo felici che oggi siamo qui insieme per annunciare questo rinnovo. Rodrigo è un giocatore dalle potenzialità enormi, anche in fase realizzativa come ce ne stiamo accorgendo in questa stagione. Certo, deve ancora migliorare sotto certi punti di vista, sullo scarico palla per esempio, ma è un ragazzo che ha già le idee ben chiare. I tifosi chiedono alla fine di vincere le partite. Queste però sono le dimostrazioni che la società lavora, che è attenta ad ogni piccolo dettaglio. Con questo modo di fare sono sicuro che arriveranno anche i  punti".

La parola poi ovviamente passa al protagonista indiscusso della giornata, il dièz bianconero

"Sono molto contento di rinnovare il mio contratto con l'Udinese. Questo vuole dire che la fiducia della società c'è. Rispetto all’estate, nella quale si era parlato tanto di me e di una mia possibilità di andare via, sono cambiate molte cose. Ho parlato con il mister e con il Direttore, mi hanno fatto capire quello che volevano da me, mi hanno fatto sentire importante e io ho deciso di restare".

Com’è stata l’esperienza con l’Argentina?

"Ieri è uscita la convocazione, sono contento, il sogno di ogni giocatore è quello di arrivare alla nazionale. L’argentina ha tanti giocatori, sono davvero felice che il Ct abbia puntato su di me. Il gruppo è unito, siamo una squadra giocave e si sta lavorando molto bene. Abbiamo due amichevoli per continuare a crescere. So che quella dell'Abliceleste è una maglia pesante che porta una grande responsabilità. Con Dybala e con Pereyra c’è un grande legame ma anche con tutti gli altri".

Che obiettivo ti poni ora?

"Il prossimo obiettivo è quello di squadra, di fare una grande parita contro il Milan. Voglio fare una grande partita per aiutare la squadra a ritrovare la vittoria. Sono contento quando faccio gol ma quello che conta è la squadra, fare punti. Non penso solo a me stesso".

Chi ha vestito la dieci bianconera prima di te ha fatto una scelta di vita, rifiutando i grandi club, per diventare un simbolo della storia dell'Udinese.

"Prima di tutto penso che questo sia un grande club. L'Udinese è una società seria, che ha un progetto importante alle spalle. Quello che ha fatto Di Natale non lo può fare nessuno, perché ha battuto ogni tipo di record. Quando ho preso la dieci dopo di lui sono stato un po’massacrato dall’ambiente, ma era normale visto cosa aveva fatto prima Totò. Restare per sempre all'Udinese? Fino a che avrò questa maglia addosso darò tutto. Mi hanno aperto il cuore. Per questo voglio ringraziare tutta la vita la società e i tifosi".

Con Velazquez hai cambiato ruolo. Dove preferisci giocare?

"Voglio sempre migliorare, lavoro per quello. Poi il cambio c’è stato, ma quello che conta è stata la fiducia che il mister mi ha dato fin dal primo giorno. In campo poi si deve dimostrare ma la fiducia, il rapporto che ho avuto con il mister fin dal primo giorno è stato fondamentale. Poi la posizione in campo non la decido io ma l'allenatore. Se pensa che devo fare l’esterno, la mezz’ala o il trequartista per me è uguale. Io vado in campo per dare tutto".

Dove devi migliorare?

"Sempre si può migliorare. Penso che devo lavorare molto ancora sulla parte difensiva. Con il mister vedo sempre cosa sbaglio, lavoro su tutto".

Perché non sei esploso prima?

"Io non so perché non sono esploso prima. Ho sempre dato tutto in campo, sono contento della carriera che ho fatto fino adesso. A 19 anni ho giocato in Champions con il Valencia. Sono ancora giovane e posso migliorare, non mi piace guardare indietro ma avanti. Questo è il mio terzo anno qua, ho giocato quasi sempre. Voglio continuare così. In un calciatore credo che la testa sia più importante dei pieidi. Se stai bene con la testa puoi fare tutto quello che vuoi. Vedo in tutti, dalla società ai compagni, grande fiducia in me".

Contrr il Milan il tuo primo gol nel gennaio 2017.

"Sarebbe bello tornare a segnare. Sono convinto che faremo una grande partita. L’importante è vincere. Chi fa gol poi con conta poco".

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 02 novembre 2018 alle 12:49
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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