L a decisione era nell’aria: ritiro anticipato. L’Udinese ha raggiunto già ieri sera l’Executive Hotel, albergo alla periferia di Udine sud, per preparare la sfida di domani sera con la Roma. La decisione è stata presa da Gino Pozzo che nelle ultime ore è rimasto in contatto telefonico da Londra con il direttore tecnico Pierpaolo Marino. Il dirigente bianconero, che non era rientrato a Udine con la squadra, si è confrontato anche con Tudor che ieri mattina ha diretto l’allenamento: di scarico per i giocatori scesi in campo a Bergamo e più voluminoso con una partitina sette contro sette per il resto della rosa.

Parole dure Che l’Udinese potesse anticipare il ritiro di 24 ore lo si era capito già nel post a Bergamo caratterizzato dalle parole dure di Marino: «È una sconfitta di cui dobbiamo vergognarci. Nella mia carriera non mi era mai capitato di perdere così. Si è toccato il fondo, io mi sento colpevole e tutti devono sentirsi colpevoli in egual misura, perché una squadra non può lasciarsi andare così in campo anche se sei in inferiorità numerica». E ancora: «Dovremo parlare tra di noi e stare attenti e severi nell’autocritica, dobbiamo riscattarci preparando bene la partita con la Roma». La decisione del ritiro è arrivata ieri. E non è escluso, in caso di risultato negativo domani, che prosegua fino a domenica quando l’Udinese sarà impegnata a Genova.

Critica Perdere contro l’Atalanta di oggi, dopo che ti sei ritrovato in inferiorità numerica, è la normalità. Non lo è prendere sette gol, subendo passivamente per tutta la ripresa senza reagire nemmeno con le cattive (solo un giallo a Samir per il rigore su Muriel). Tudor ha commesso degli errori: per sostituire l’assente Larsen ha cambiato posizione a tre giocatori: Sema, Opoku e Samir, ma non basta questo a giustificare un atteggiamento così passivo. E se è arrivata la decisione di andare in ritiro significa che sul banco degli imputati la società ci ha messo pure i giocatori. La posizione di Tudor al momento non è in discussione. Del resto, se con il Torino era stato elogiato per come aveva incartato i granata, sette giorni dopo non può essere il colpevole di tutto anche perché per 30 minuti l’Udinese qualche problema all’Atalanta lo aveva creato. Da qui alla sosta di metà novembre l’Udinese affronterà, dopo la Roma, il Genoa e la Spal: ecco, dopo la sfida con i rossoblù, rinfrancati dalla cura psicologica dell’allenatore Thiago Motta, Pozzo potrà tirare un primo bilancio. Quello definitivo dopo il match con la Spal che non si può fallire. Contro la Roma oltre a Larsen (pubalgia) mancherà anche lo squalificato Opoku. In dubbio la presenza di Lasagna che a Bergamo ha rimediato una contusione al piede. Al suo posto potrebbe giocare Nestorovski, ancora alla ricerca del suo primo gol in maglia bianconera, mentre l’esterno destro della mediana a cinque può essere Ter Avest.

Sezione: Notizie / Data: Mar 29 ottobre 2019 alle 08:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @Sbentivogli10
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