Udinese poco coraggiosa, Guidolin prova a renderla più incisiva

Il 3-5-1-1, marchio di fabbrica dell'Udinese della scorsa stagione, sembra non dare più le necessarie garanzie. La coperta di Guidolin si sta rivelando pericolosamente corta: giocando con un modulo così abbottonato, là davanti dovrebbero essere i singoli a fare la differenza, ma in questo momento la squadra sembra non avere la brillantezza per essere incisiva. Il tecnico veneto ha provato a spostare Pereyra qualche metro più avanti, come aveva fatto nel finale dell'ultimo campionato, ma fin qui anche il 3-4-2-1 non ha portato risultati confortanti, come si è visto per gran parte del match di Bergamo.

Stando a quanto riporta il Messaggero Veneto, Guidolin sta pensando ad un modulo più offensivo per ridare slancio alla sua squadra. Già quando si è trovato in svantaggio contro l'Atalanta, l'allenatore di Catelfranco Veneto si è tuffato sulla difesa a quattro, ma il 4-2-3-1 di vicentina memoria non ha dato il cambio di passo sperato. Pereyra è giù di corda, il Mago parte palla al piede ma non verticalizza mai, Basta è più che altro un esterno che parte basso, Gabriel Silva ormai non parte neppure basso. Insomma, il modulo piace ma bisogna trovare gli interpreti giusti, anche tra i tanti giovanotti a disposizione.

Guidolin avrebbe nella manica un altro asso, il 4-3-2-1 provato più volte in allenamento. Il modulo, piuttosto offensivo, potrebbe essere utilizzato con successo quando l’Udinese avrà ritrovato al 100% Pinzi (reduce da un fastidioso infortunio) e Lazzari (davvero un altro giocatore, in termini di reattività fisica, rispetto a quello ammirato lo scorso anno): con Allan formerebbero un ottimo centrocampo a tre. I due trequartisti alle spalle di Di Natlae? A San Donà, in un’amichevole giocata a metà agosto, il tecnico di Castelfranco ha schierato Nico Lopez e Bruno Fernandes, ma da quelle parti potrebbero giocare anche Pereyra e Zielinski. E Muriel? Impossibile rinunciare a lui e Totò, se stanno bene: e se fosse 4-3-1-2?