Il centrocampista dell'Udinese Marquinho è stato protagonista ieri sera della puntata di "Udinese Tonight". Il brasiliano ha parlato di sé e della squadra a tuttotondo, ricordando anche i tempi di Roma che lo hanno lanciato nel calcio che conta. Nella capitale, racconta Marquinho, si è trovato molto bene ma dopo il prestito in Cina ha capito che non rientrava più nei piani di Garcia e così ha risposto alla chiamata del club friulano. L'intervista inizia subito con dei complimenti per il suo ex capitano Totti:

"Totti è uno che mi ha insegnato tanto, anche con il silenzio. Quando parla, ha un certo peso. E' una grande persona, per me è stato un onore giocare con lui".

Sul ruolo in campo:"Preferisco fare la mezzala, perchè non mi piace molto giocare spalle alla porta. Ma soprattutto voglio vincere, per cui mi adatto a qualsiasi ruolo, anche il difensore, pur di portare a casa il risultato".

Sul momento di difficoltà di Destro: "Capita ai calciatori, siamo esseri umani. Tante cose influiscono sul morale del calciatore. Lui ha qualità, credo farà bene a Bologna".

Marquinho ha segnato un gol contro l'Atalanta di Colantuono. Il mister proprio oggi gli ha ricordato l'episodio dicendo: "Era una palla persa" ma Marquinho ha sottolineato: "Non era persa, l'ho rubata io".

Su Zeman: cos' è successo con lui? "Ero arrivato da poco a Roma, c'era Luis Enrique in panchina. Aveva una mentalità diversa. Poi ho fatto fatica a capire cosa voleva Zeman, avevamo opinioni diverse, non ci intendevamo molto anche perchè lui non voleva parlare molto e io chiedevo sempre spiegazioni. Semplicemente ha una mentalità diversa dalla mia. Con Andreazzoli ho avuto da subito un ottimo rapporto, lui aiutava tutti sempre. Non era facile prendere la squadra dopo Zeman".

A Roma c'era anche Piris: "Sono contento di averlo qui e poi ha finalmente trovato il suo ruolo".

A Verona? "Il girone di andata era stato buono, ma nel ritorno abbiamo perso troppe gare in casa. Lì sono stato solo pochi mesi e ho cercato di dare il meglio di me".

Dopo un anno all'estero, come è stato il ritorno in Italia? "Per me è stato come tornare a casa, sono contento".

Come mai hai scelto il 7 per quasi tutta la carriera? "L'ho avuto in Brasile, qualcuno mi ha detto che era compatibile a me e l'ho tenuto. Qui ce l'aveva Badu e ho preso il 23. Se Badu lo lascerà, lo prenderò io".

In Arabia: "La cultura era molto diversa, per me è stato difficile vivere là, anche se poi mi sono fatto un sacco di amici".

Come vedi l'Udinese? "La squadra sta ancora imparando, deve ancora capire quanto è forte. Me ne sono accorto subito, appena arrivato che la qualità c'è. Sono molto importanti i giocatori come Totò e Danilo, che danno fiducia al gruppo. Uniti siamo più forti".

Con il Genoa cosa ti aspetti? "Per prima cosa dobbiamo vincere a casa nostra, non esiste nemmeno il pareggio. Ma il nostro atteggiamento deve essere migliore di quello avuto finora, non ci possiamo permettere di svegliarci tardi".

Sezione: Notizie / Data: Sab 03 ottobre 2015 alle 11:00
Autore: Luca Trusgnich
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