La partenza sprint della ripresa, con il rigore realizzato da Florian Thauvin aveva illuso il pubblico del Bluenergy Stadium che contro il Lecce si potesse arrivare al tanto agognato primo successo stagionale. Purtroppo, anche stavolta, così non è stato, complice un errore di marcatura della retroguardia friulana, che ha permesso a Piccoli di trovare il gol del pareggio nelle battute finali.

Anche nel primo tempo, nonostante il parziale a reti bianche, la fase difensiva bianconera ha sofferto parecchio le iniziative offensive degli uomini di D’Aversa, tutti compatti dietro alla linea della palla per poi colpire con fulminee ripartenze, una volta riconquistato il possesso. La strategia dei salentini, nel complesso ha funzionato, mettendo i brividi ai tifosi presenti sugli spalti ad ogni progressione di Almqvist, Oudin, Strefezza e compagni. Le tre frecce giallorosse, sistematicamente accompagnate dalla spinta dei terzini, si sono dimostrate abili a sfruttare le lacune difensive di Kamara e Ferreira, che concedevano sempre l'uno contro uno con i centrali.

Nella ripresa, incassato lo svantaggio, i salentini non si sono dati per vinti, alzando il ritmo e l’intensità del pressing alla ricerca del pareggio. Soprattutto l’ingresso di Banda, elemento tecnico e veloce, ha creato più di qualche pensiero a Silvestri e compagni. Il meritato 1-1, frutto di iniziative di gioco costanti, arriva al minuto 83, con il neo entrato Piccoli, che raccoglie da grande centravanti l’invito di Sansone, infilandosi tra Perez e Kabasele, quest’ultimo reo di essersi perso la marcatura.

Il gol subito nelle battute finali è la chiara riprova del momento di difficoltà -soprattutto mentale - della squadra friulana. Il vantaggio andava mantenuto con le unghie e con i denti; invece, ci si trova di nuovo a commentare gli ennesimi punti lasciati per strada a causa di sbavature difensive.

Con questo atteggiamento è alquanto improbabile che la musica cambi. Adesso la classifica inizia a farsi preoccupante, un altro pesante fardello da portare sulle spalle per gli uomini di Sottil. Se si vuole uscire al più presto da questa situazione, bisogna cambiare al più presto qualcosa (o qualcuno). Il duro lavoro non sembra ormai essere l’unica strada percorribile per scacciare la crisi.

Sezione: Notizie / Data: Mar 24 ottobre 2023 alle 13:12
Autore: Samuele Marcon
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