E' un Guidolin visibilmente deluso quello che appare ai microfoni in zona mista alla fine della partita. Il tecnico quasi non trova parole per esprimere un disagio ben raffigurato sulle espressioni del suo volto. Certamente vedere il proprio lavoro, la propria faticosa semina, non portare al raccolto, fa male, al mister, ai giocatori, ai tifosi. Ma dopo la gara di ieri (e con 24 ore in più per sbollentare parte della delusione) siamo certi che il tecnico abbia trovato la chiave per aprire la porta di un'altra grande stagione. Ecco come Tuttosport racconta del tecnico a fine gara.

TORINO. Francesco Guidolin ha l’immagine della delusione tatuata sul volto. Non è certo la prima volta che al tecnico dell’Udinese succede di perdere nella Torino bianconera, però il modo in cui è maturata fa, come minimo, rabbia. «Si sta molto male dopo aver perso una partita del genere - dice l’allenatore dei friulani - ma è il nostro sport. C’è tanta delusione, tanta amarezza. Mi dispiace molto per i miei giocatori, hanno disputato una grande partita e meritavano qualcosa in più. Vabbè, è la vita». E così, tra un «Peccato, pazienza» inserito qua e là per provare a buttar giù una pillola così amara, Guidolin può soltanto coltivare un mix di sommo rammarico e lieta soddisfazione per il livello comunque ritrovato dalla sua squadra. «Ho detto ai ragazzi che sono stati bravi, non hanno mai rinunciato a giocarsela, anzi non hanno mai mollato innanzitutto sul piano del ritmo. E ci è riuscito tutto bene fino al 91’. Stiamo ritrovando lo spirito delle passate stagioni, quando siamo stati protagonisti di alcuni capolavori. E ora dovremo fare di tutto per non perderlo. Certo, l’autostima sarebbe cresciuta molto se avessimo portato a casa non solo complimenti, ma pure punti. Perché questo è un campionato più complicato dei precedenti e noi, prima di ogni cosa, abbiamo bisogno di punti, non solo di soddisfazioni. Sono stanco di ricevere apprezzamenti dopo partite giocate così bene, anche contro grandi squadre».
ORGOGLIO Ma in fondo, con tanti giovani in rosa, il ruolo del tecnico di Castelfranco Veneto è anche quello di insegnare loro a riflettere sui motivi per cui, dopo aver “rischiato” di segnare, alla fine l’Udinese torna a casa a mani vuote: «Sono particolarmente orgoglioso per i complimenti di Buffon, Gigi è una grandissima persona, è un ragazzo intelligente». Nel frattempo Guidolin può godersi i miglioramenti di una squadra oggi a metà classifica, ma che ha tutto per risalire la china «a patto di riuscire a migliorare nella precisione della gestione del pallone». Buffon ha avuto parole dolci per l’Udinese, le stesse che l’allenatore dei friulani riserva per Antonio Conte: «E’ un grande allenatore, un uomo dotato di uno spirito eccezionale che sa trasmettere alla squadra. Anche a lui ho detto che ero un pochino deluso...». Come si fa a non esserlo?

 

Sezione: Notizie / Data: Lun 02 dicembre 2013 alle 13:00
Autore: Davide Alello
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