Dalle pagine di Tuttosport le ultime da casa Udinese a poche ore dal match in trasferta contro il Catania. Ecco quanto pubblicato dal quotidiano torinese.

UDINE. «E’ stata una settimana breve, intensa, un po’ nervosa. Spero che tutti abbiano capito che questo è un momento delicato e per questo occorre stare ben aggrappati alla realtà. Anche perché quanto è successo in settimana è stato positivo. Non dobbiamo fare drammi, stiamo sempre parlando di sport e momenti di difficoltà possono capitare anche a squadre più importanti della nostra». L’analisi è di Francesco Guidolin, il tecnico di un’Udinese che davvero ha trascorso una settimana di preparazione alla trasferta di Catania particolarmente intensa: faccia a faccia con i tifosi, liti e incomprensioni in campo tra tecnico e giocatori (in particolare con Allan), conseguenze di una partita, quella persa contro l’Inter che ha fatto perdere la pazienza a molti. «Attendo le prima risposte dai ragazzi», ha detto Guidolin che ha ricevuto carta bianca dalla società per far ritrovare alla squadra la voglia di lottare, vincere e stupire. Caratteristiche che sono state smarrite alla fine della stagione scorsa.
MASSIMA ALLERTA Nessun allarmismo, comunque, anche se il momento è delicato. «Tre anni fa ho vissuto un periodo molto particolare quando l’Udinese raccolse 0 punti in 4 partite - ha aggiunto il tecnico -. Sapevo che se non avessi vinto contro il Cesena sarebbe potuto capitare qualsiasi cosa, fa parte del gioco. Non credo che questa sia la partita più delicata. La mia storia di allenatore è questa: ho portato squadre non di primo livello oltre le loro potenzialità, ho accumulato un numero enorme di panchine in Serie A seguendo un determinato percorso di preparazione alle partite. Non cambierò di certo ora». Quello che deve cambiare, però, è almeno l’atteggiamento dell’Udinese, che a Catania non troverà un ambiente semplice. «Dal punto di vista agonistico e della motivazione dovremo essere superiori ai nostri avversari. In questo modo abbiamo costruito i nostri successi ed è l’ingrediente che finora è mancato. Non riusciamo a trasferire sul campo quello che facciamo in allenamento. Occorre il coltello tra i denti perché la serie A è micidiale. Dobbiamo vincere per forza? Non conta solo il risultato, ma tutto l’insieme: prestazione, risultato, dimostrazione di forza, energia, entusiasmo. Ogni allenatore prepara la partita sognando di vincerla». E per cercare di farlo, dovrebbe affidarsi al collaudato 3-5-1-1, con Muriel al posto di Di Natale infortunato e Pereyra alle sue spalle
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Sezione: Notizie / Data: Sab 09 novembre 2013 alle 13:20
Autore: Davide Alello
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