"Non è un primo giorno di scuola". Ma è inevitabile che Roberto Mancini, tecnico della Nazionale italiana, senta particolarmente l'evento. La Nations League onorata non può essere paragonabile ai primi tre veri punti, al primo obiettivo del suo mandato da allenatore azzurro. Perché se non dovesse andare come tutti auspicano - e forse pronosticano - l'inizio della rumba sarebbe già inevitabile. E durerebbe tre mesi, al netto della vittima sacrificale Liechtenstein, fino alla trasferta in Grecia, ad Atene, in uno stadio infuocato.

Roberto Mancini non si gioca la credibilità, ma certo una fetta di futuro. Nessuno crede che un pareggio o una sconfitta possa pregiudicare la qualificazione, perché passano due squadre, innanzitutto, e poi perché non c'è la Spagna di turno. O la Francia, la Germania o l'Inghilterra. L'idea di dover entrare nel giro delle ripescate non passa per la mente di nessuno. Ma la Finlandia ha vinto solamente una volta con l'Italia, nelle Olimpiadi del 1912. Non segna dal 1977 - in una partita poi terminata 6-1 - non si prende un punto dal 1975, uno 0-0 allo Stadio Olimpico, in vista degli Europei del 1976: l'Italia arrivò terza nel girone, dietro Olanda e Polonia, e non si qualificò per la fase finale. Magari meglio evitare...

Sezione: Notizie / Data: Ven 22 marzo 2019 alle 21:15
Autore: Redazione TuttoUdinese
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