Appena il tempo per archiviare con soddisfazione i tre importanti punti conquistati con il Pescara e c’è già da pensare all’Europa League. Competizione alla quale l’Udinese tiene parecchio, a differenza di quanto avviene da altre parti. Mazzarri per esempio dice chiaramente che la sua squadra non è in grado di sopportare gli impegni di campionato ed europei senza ricorrere a un robusto turnover, pagherebbe troppo nella corsa allo scudetto. I tecnici di Inter e Lazio sono meno espliciti, ma anche loro si affidano a cospicui inserimenti di elementi che trovano poco spazio nella gare di campionato. Certo, l’Europa League non è la Champions e l’Udinese lo sa bene, ma al tempo stesso, per una questione di dignità e di orgoglio, vuole onorare al meglio la partecipazione a un torneo che, all’estero, viene tenuto in gran conto. Tra l’altro l’impresa di Liverpool può assumere ancor maggior significato se accompagnata da altri risultati positivi nella competizione continentale.
Sotto dunque con gli svizzeri dello Young Boys, considerati i meno forti del girone ma da affrontare con la massima attenzione e cura. Anche Guidolin farà qualche inserimento, ma non è che abbia troppo da scialare con Basta, Pasquale, Pinzi, Muriel indisponibili. Da Berna non bisogna tornare a mani vuote, i bianconeri avranno al seguito un buon numero di tifosi, anche loro ci credono e attribuiscono la giusta importanza al torneo. 



Quanto al campionato, la classifica ha assunto fisionomia meno inquietante, resta tuttavia la sensazione che sarà una stagione molto impegnativa per l’Udinese che comunque sta crescendo. Guidolin s’è detto soddisfatto, oltreché del risultato, anche della crescita dei nuovi e ne ha sottolineato i progressi. Fermo restando che la politica societaria prevede il pressoché inevitabile sacrificio annuale di qualche bravo giocatore per i ben noti motivi, viene tuttavia da chiedersi se non si poteva tenere a Udine qualche elemento lasciato andar via senza che ci fossero irrinunciabili offerte economiche: i vari Eremenko, Candreva, Cuadrado, lo stesso Lodi forse potevano restare a Udine e dare una mano, visto che stanno facendo benissimo. Tra l’altro dalla Spagna raccontano che Torje, al Granada, sta piacendo molto.
L’Udinese controlla moltissimi giocatori, non solo nelle succursali spagnola e inglese, gente giovane che magari tornerà ancor più forte alla casa madre, ma è inevitabile chiedersi se davvero qualcuno non poteva tornar buono subito all’Udinese. Guidolin è contento dei suoi, sostiene che sarà dura arrivare presto alla quota salvezza, ma chissà che – in cuor suo – non si interroghi su qualche partenza intempestiva. Anche se non si lamenterà mai delle scelte societarie, da lui avallate.
 

 

Sezione: Notizie / Data: Gio 25 ottobre 2012 alle 10:54 / Fonte: Bruno Pizzul per "Messaggero Veneto"
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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